La Sicilia si scopre mettendo in campo tutti e cinque i sensi, nessuno escluso. Quest’anno il festival Borghi dei Tesori non solo anticipa la sua quarta edizione alla primavera, stagione in cui ognuno dei 46 piccoli comuni che partecipano è un tripudio e di natura, fiori, sagre, feste; ma si lega con forza all’Anno del Turismo delle radici, progetto del Ministero degli Esteri attraverso la sua antenna territoriale, Italea Sicilia, guidata da Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.
Il nome Italea richiama il termine botanico talea, con cui si indica la parte di una pianta che, staccata dalla madre, genera una nuova pianta. Gli emigrati dalla Sicilia sono tante talee sparse per il mondo, e l’Isola è la pianta madre. E allora quale miglior gadget del progetto che fogli di carta biodegradabili che racchiudono semi scelti con la consulenza dell’Orto Botanico, il magnifico giardino scientifico dell’Università di Palermo, scrigno di biodiversitàche l’anno prossimo compirà 230 anni e che è partner del progetto? Basterà mettere la carta sul terreno, innaffiare, e fioriranno le essenze dei borghi.
Borghi dei Tesori Roots Festival è quindi parte quest’anno del progetto Italea Sicilia, che sceglie come testimonial uno dei volti più amati tra le comunità di italiani all’estero: Sasà Salvaggio con la sua simpatia e “insularità” spassionata, aprirà virtualmente le braccia di questa Sicilia accogliente e autentica, rilanciando le esperienze del Festival sui suoi canali digitali seguitissimi in tutto il mondo da migliaia di siculo-discendenti. “È un bel riconoscimento per il lavoro che faccio già io nel mondo – dice Sasà – Ormai sono un ponte tra la Sicilia e i siciliani che vivono all’estero. E tra loro trovo cose che qui abbiamo dimenticato. Dobbiamo essere legati alle nostre radici”.
Durante i tre weekend del Borghi dei Tesori Roots Festival si potrà fare tanto, tantissimo: dal 10 al 26 maggio, i venerdì dedicati soprattutto alle scuole, sabato e domenica per tutti. L’attesa è tanta, appena il programma è stato pubblicato sui social ha ricevuto migliaia di condivisioni e richieste di informazioni: 46 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico siciliano, circa 500 tra siti, passeggiate ed esperienze e molti giovani coinvolti per raccontare una Sicilia del tutto sconosciuta che va dalle Madonie ai Nebrodi, dai Sicani agli Iblei, da una punta all’altra dell’Isola.
L’anno scorso, per la sua terza edizione, il festival ha accolto oltre 12 mila partecipanti e quasi tutti hanno visitato più Comuni, con i più conosciuti e rodati a fare da catalizzatore per gli altri. Borghi dei Tesori Roots Fest è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni e con l’Ufficio Scolastico Regionale, ed è sostenuto da IGT e dalla Fondazione Sicilia.
I BORGHI DEL FESTIVAL
I borghi di questa edizione 2024 – coordinata da Michele Ruvolo con Giovanna Cirino, Marco Coico, Alessandra Fabretti, Alida Fragale – rappresentano tutte e nove le province siciliane e sono: Alcara Li Fusi, Balestrate, Baucina, Bisacquino, Bompietro, Buccheri, Burgio, Calascibetta, Calatafimi Segesta, Caltabellotta, Cammarata, Camporeale, Centuripe, Cassaro, Chiusa Sclafani, Ciminna, Collesano, Contessa Entellina, Custonaci, Delia, Frazzanò, Gangi, Geraci Siculo, Giarratana, Giuliana, Isnello, Licodia Eubea, Mirto, Montelepre, Monterosso Almo, Montevago, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pettineo, Piedimonte Etneo, Pollina, Portopalo di Capo Passero, Prizzi, Sambuca di Sicilia, San Piero Patti, Santo Stefano Quisquina, Siculiana, Sutera, Trappeto, Valledolmo, Vallelunga Pratameno.
Visitare tutto sarà impossibile – ma ci si può sempre provare -, anche se è meglio che resti sempre qualcosa da vedere, per ritornare, approfondire, scoprire magari i borghi vicini, il bosco nascosto, la sorgente o l’artigiano.
Tre weekend secondo la formula rodata delle Vie dei Tesori: i borghi apriranno e animeranno i “tesori di famiglia”. E siccome anche il gusto è un’arma di conoscenza, praticamente ogni comune ha pescato nelle sue tradizioni culinarie più autentiche per cucire esperienze, showcooking, degustazioni, visite a vigneti, caseifici, uliveti, persino pasticcerie e macellerie. Informazioni, schede e curiosità su www.leviedeitesori.com, come anche ogni altra informazione sul festival. Un portale sempre nuovo, aggiornato quotidianamente, da consultare con attenzione per costruire il proprio itinerario.
Nei borghi, il coinvolgimento dei giovani fa parte del processo di rigenerazione sociale e di riappropriazione identitaria che Le Vie dei Tesori conduce insieme con i Comuni e con l’Ufficio Scolastico Regionale per far riscoprire uno straordinario patrimonio nascosto, favorire la nascita di nuovi itinerari turistici, contrastare processi di spopolamento.
“Quello dei borghi – dice Laura Anello, presidente delle Vie dei Tesori – è il nostro progetto più sfidante, quello di fare del patrimonio di questi piccoli comuni la leva per invertire la rotta dello spopolamento, valorizzando luoghi e itinerari straordinari con il contributo dei giovani. A partire da questa nostra esperienza ci siamo candidati con successo a rappresentare il progetto Italea in Sicilia. Ci piace pensare che i discendenti degli emigrati, che rappresentano uno straordinario potenziale turistico ed economico per i luoghi d’origine, possano aiutare i giovani di oggi a non emigrare più per necessità”.
Le Vie dei Tesori ha messo a disposizione dei festival dei Borghi l’efficienza di una rete già consolidata e l’esperienza organizzativa: anche Borghi dei Tesori Roots Fest è una rassegna smart e digitale, con un unico coupon valido per le visite in tutti i luoghi – una media di cinque siti per ciascun borgo, senza contare esperienze e passeggiate che richiedono un coupon dedicato – che apriranno le porte. Come nel Festival delle città, un coupon da 18 euro varrà per 10 visite, un coupon da 10 euro per 4 visite; passeggiate ed esperienze avranno coupon a parte e si consiglia fortemente la prenotazione, soprattutto per le degustazioni. I coupon saranno disponibili sulla piattaforma delle Vie dei Tesori e in un infopoint in ciascun borgo.
I GIOIELLI SULLE MADONIE
Sono arrampicati sulle montagne come tanti piccoli presepi, uno più bello dell’altro, immersi nel verde, padroni di abitudini e ritmi lenti, ma anche veri gioielli d’arte. Partiamo da Baucina che festeggia Santa Fortunata e apre il santuario, ma condurrà anche tra le donne del borgo per preparare con loro uno sfincione molto particolare (e buonissimo); poi Ciminna dove si “respira” Il Gattopardo (in 300 foto di set) e pare ancora di ascoltare il Te Deum nella maestosa chiesa di santa Maria Maddalena dove vi mostreranno lo splendore di stucco del Li Volsi. E in una particolare biofattoria scoprirete gli animali “ornamentali” del mondo: capre scamosciate, mini pony olandesi, tacchini ermellinati e addirittura gli alpaca.
Costruita attorno ad un … olmo (o almeno questa è la leggenda che la lega ai signori Gravina Cruyllas) Valledolmo è al suo debutto, apre lo Stagnone, una vera, enorme, cattedrale dell’acqua, ma soprattutto vi porterà tra i giovani che hanno preso in mano le aziende di famiglia e producono olio, vino e pomodoro siccagno che non ha bisogno di acqua per crescere. Tra le esperienze, quelle dei giovani di Verbumcaudo che lavorano i terreni che il giudice Falcone tolse alla mafia. Un altro gradito ritorno è Bompietro, dove si incontrerà un avvocato che ha deciso di cambiare vita, rilanciando un antico caseificio.
Le due Petralie rispondono “presente”: a Soprana si accarezzeranno le caprette ma soprattutto si scoprirà lo strabiliante museo di sculture SottoSale nella miniera dell’Italkali. A Sottana, invece, si visiterà la centrale elettrica Catarratti, si partecipa a sessioni di “yoga”molto particolari. A Geraci Siculo vi perderete tra chiese e palazzi, arrivando allo spettacolare Salto dei Ventimiglia. Torna Gangi, la “montagna vestita di case”, borgo medievale intatto dove natura e uomo vivono in perfetta simbiosi a mille metri d’altezza: da piazza San Paolo affiorano i pennacchi dell’Etna. Poco più giù, nelle basse Madonie, c’è Isnello, considerato uno dei posti dove ammirare il miglior cielo stellato al mondo. Da non perdere Pollina, tra mestieri di una volta, sapori perduti e tesori d’arte. Collesano conduce alla scoperta del suo castello, appena riaperto, dei crocifissi di padre Umile, e propone una serie infinita di esperienze rigenerative, tra benessere e laboratori di ceramica, e un inedito percorso di yoga … con le mucche. Per conoscere tutti gli itinerari e costruire il proprio è possibile visitare il sito www.leviedeitesori.com.