Importante passo avanti per il progetto di fattibilità tecnica ed economica riguardante la realizzazione della diga di Blufi. L’Autorità di Bacino, infatti, ha rilasciato l’autorizzazione a procedere a indagini integrative volte ad approfondire gli aspetti geotecnici delle sponde. Una sterzata decisiva ai complessi accertamenti portati avanti negli ultimi mesi dal Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti. Effettuati i campi prova, che dovrebbero concludersi entro qualche mese, il progetto approderà in Conferenza dei servizi per la successiva acquisizione dei pareri, presumibilmente entro l’inverno prossimo.

Le indagini effettuate nei mesi scorsi, avrebbero dimostrato una compatibilità tra i volumi disponibili nel bacino idrografico del fiume Imera e quelli previsti dal progetto precedentemente realizzato. Nessuna riduzione di capienza, quindi. Sismicamente idonee, i carotaggi e le verifiche effettuate dimostrerebbero che le opere già concretizzate in precedenza siano conformi alle attuali norme vigenti. Appurata anche la disponibilità delle cave di approvvigionamento, l’ultimo nodo da sciogliere sembra proprio quello della tenuta delle sponde che, in molti tratti, presenterebbero piccoli ma non trascurabili movimenti e scivolamenti in superficie. L’eventuale costo del completamento delle opere sembrerebbe stimato intorno ai 200 milioni di euro.

L’impianto, predisposto a raccogliere le acque del fiume Imera meridionale e progettato negli anni settanta, ma con successivo avvio dei lavori nel 1990 dopo un complesso iter per gli espropri e fermi ormai da anni, risulterebbe decisivo nell’alimentazione delle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento, zone in cui più di tutti l’attuale emergenza idrica sta creando veri e propri disagi. “O si realizza l’opera o si bonifica l’area – sottolinea il sindaco di Blufi Calogero Puleo – vigileremo sulla questione, ma si metta un punto a questa vicenda”.