Torna stanotta, tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, l’ora legale. Dunque, alle 2, orologi avanti di un’ora. Si dormirà, dunque, un’ora meno, ma si avrà un’ora in più di luce la sera. L’ora legale rimpiazza l’ora solare, che tornerà il 27 ottobre (quando si tornerà a quella solare): in Italia esiste dal 1916 e fu adottata mentre il paese era impegnato nella Prima guerra mondiale. Una delle sue utilità è che fa risparmiare energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. In Italia l’ora legale venne abolita nel 1920 e nei decenni successivi fu più volte introdotta, sospesa, abolita e di nuovo introdotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera.
Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). Dal 1981 ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale risale al 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dell’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021, ma aveva lasciato libertà di scelta ai singoli paesi. Per il momento l’Italia ha deciso di mantenere il sistema già in vigore.
I DATI SUL RISPARMIO
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2024 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’Arera) è, attualmente, pari a circa 24,3 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 370 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie. Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi della società guidata da Giuseppina Di Foggia, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.