Alberi da frutto senza licenze, i controlli nelle aziende siciliane

Redazione

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Alberi da frutto senza licenze, i controlli nelle aziende siciliane
Tanti gli illeciti riscontrati in questi anni

09 Gennaio 2024 - 09:19

Oltre 300 attività di verifica che hanno consentito di scoprire e segnalare alle autorità competenti l’utilizzo illegale di piante da frutto coperte da privativa. Questo il primo bilancio tracciato da Geslive, l’associazione spagnola di gestione di licenze vegetali che quest’anno stacca il terzo anno di attività legata al contrasto alla riproduzione illegale di varietà vegetali, in particolare alberi di frutto, in Italia. “Siamo molto contenti dei risultati ottenuti – dice il presidente di Geslive, Antonio Villaroel – In questi tre anni abbiamo segnalato alle autorità competenti decine di casi di riproduzione illegale di materiale vegetale protetto da privativa, in particolare varietà di albicocco, nettarina e pesca. Grazie all’interessamento delle istituzioni europee, l’Italia ha reagito con grande velocità e fermezza. Non posso fare a meno di ringraziare l’arma dei carabinieri e la guardia di finanza per l’eccellente lavoro che stanno portando avanti in collaborazione con il nostro gruppo italiano”.

Oltre alle attività di verifica in campo, effettuata con sistemi di rilevazione ottica, aerea, satellitare e terrestre, Geslive si impegna a condurre una campagna di divulgazione e formazione sulla protezione sulle privative vegetale, sia presso gli esperti del settore, sia presso le forze dell’ordine italiane. “Crediamo che la divulgazione e formazione sui temi della privativa sia la chiave di tutto – prosegue Villaroel – Siamo certi che molti agricoltori non sono coscienti che la riproduzione illegale di varietà vegetali costituisca un grave reato e che spesso tale attività sia connessa ad altrettanto gravi reati ai sensi del Codice penale italiano”. Dopo i primi due anni di attività, Geslive ha firmato un accordo con il comando per la tutela forestali, ambientale e agroalimentare dell’arma dei carabinieri, mentre le attività di collaborazione con la guardia di finanza sono gestite attraverso la piattaforma Siac e i comandi territoriali di competenza.

“Abbiamo verificato un significativo cambiamento nei comportamenti del comparto agricolo italiano a conferma della bontà del nostro programma strategico in Italia – conclude Villaroel – La nostra pianificazione prevede l’ispezione progressiva di tutto il territorio nazionale e l’interazione con tutti gli attori critici del comparto al fine di facilitare le attività di regolarizzazione di piantagioni illegali. Non a caso abbiamo nominato lo studio dell’avvocato Carlo Emma di Palermo come nostro riferimento nazionale per la gestione giudiziale ed extra-giudiziale di tutte le problematiche di nostra competenza”.

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