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Cefalù, “Profondo blu”, il mare e i suoi abissi nella mostra di Gaetano Barbarotto

“Profondo blu”, la mostra personale di Gaetano Barbarotto sarà inaugurata a Cefalù il prossimo 12 agosto, alle ore 18.30, presso l’Ottagono di Santa Caterina. Come scrive Rosalba Gallà, l’artista, in questo modo, prosegue il proficuo e coinvolgente dialogo con la cittadina normanna su tematiche marine, dopo le due esposizioni “Meraviglie del mare” (agosto 2022) e “Un mare di plastica” (aprile 2023). Il mare, dunque, e i suoi abissi. Silenzio, pace, mistero: così il blu delle profondità marine avvolge tutte le creature dell’acqua, facendone esplodere i colori. Allo stesso modo, il blu profondo delle tele di Gaetano Barbarotto avvolge le sue creature pittoriche, esaltandone forme e sfumature e, come in un gioco pirotecnico, fa sbocciare i coralli gialli, fucsia e rossi. Nel profondo blu dei dipinti si muovono onde verdi di alghe e pesci, insieme alle filamentose e affascinanti meduse e alla tentacolare e fluttuante piovra mediterranea.

E poi tanti pesci, nelle infinite tonalità di blu e di azzurro: i figli del mare diventano, così, varianti cromatiche del loro elemento naturale e nuotano armonicamente insieme, come nel “Dittico”, opera emblematica della mostra.  Il nostro artista ama profondamente il mare e, anche quando dà alle sue opere una veste leggera e giocosa, inserisce dettagli che invitano alla riflessione, come i fogli di giornale che evocano tutte le parole che quotidianamente si sprecano parlando dell’ambiente marino, tante dichiarazioni sul suo inquinamento che spesso finiscono con l’essere vane, perché ad esse non sempre seguono interventi reali. E allora sono come fiumi che sfociano nel profondo blu per nuotare morbidamente, ma inutilmente, insieme alle meravigliose creature dell’acqua.

Infine, sono proprio i testi del critico d’arte e curatore, Rosalba Gallà, che spiegano come Gaetano Barbarotto abbia potuto trovare nella mostra un felice equilibrio tra forma, bellezza e significato: “Profondo blu” ha un timbro malinconico, quasi struggente, nonostante la bellezza dei colori e la serenità delle forme che rappresentano l’essenza dell’arte di Barbarotto. Sono immagini che discendono dal vissuto dell’artista, dalle corse spensierate sulla battigia, dalle nuotate in apnea sul precipitare roccioso della Sicilia nelle profondità del Tirreno.

Questo immaginario, che per il Maestro è identità e memoria, mantiene i colori degli abissi che avevano affascinato il pubblico davanti alle “Meraviglie del mare” e a “Un mare di Plastica”. In questa personale, l’espressione dei colori di Barbarotto, capace di raccontare ed evocare,  diventa la voce del mare. La mostra sarà visitabile, compresi i giorni festivi, fino al 21 agosto, dalle 18 alle 24, con ingresso libero.

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