Cronaca

Santi Cicardo racconta il progetto “Pane e Pietre. La comunità che resta”

Nelle alte Madonie, ed in particolare nei paesi di Gangi, Petralia Soprana e Petralia Sottana, ha preso il via il progetto “Pane e Pietre. La comunità che resta” che, attraverso lo strumento del teatro sociale e di una residenza di creazione per professionisti, intende mettere a tema la spinosa questione dello spopolamento delle aree interne. Il progetto delle Officine Teatrali quintArmata, finanziato dal Fondo Unico dello spettacolo e promosso dal Comune di Palermo, dalla città Metropolitana di Palermo, in collaborazione con i Comuni di Gangi, Petralia Soprana e Petralia Sottana e l’associazione “L’Urlo”, è rivolto a tutti i cittadini madoniti, con particolare attenzione a tutte quelle realtà associative che vivono e operano nel territorio.

“Il progetto – spiega Santi Cicardo, regista delle Officine teatrali QuintArmata – parte da una riflessione su una doppia frammentazione, un attimo di spaesamento, il primo legato intrinsecamente al teatro, dopo la pandemia ci siamo chiesti quale poteva essere l’utilità del teatro, lo scopo, se il teatro poteva agire in qualche modo nella modifica della realtà e non consumarsi nell’evento effimero dello spettacolo. La seconda considerazione riguarda la comunità, le officine teatrali QuintArmata una compagnia professionale che opera a Palermo, ha un cuore sulle Madonie, e quindi in qualche modo da anni dunque investiamo su questo territorio e la domanda che ci siamo posti è quella sullo spopolamento. Allora abbiamo incrociato un po’ le due frammentazioni e ci siamo chiesti: può il teatro in qualche modo fare qualcosa per il territorio? Intervenire rispetto a questo spopolamento anche solo raccontandolo? E così che nasce il progetto Pane e pietra. L’obiettivo è quello di lavorare sulla memoria delle Madonie, non una memoria tradizionale, m la memoria della comunità che realmente insiste sul territorio”.

Il progetto si compone di tre azioni: un laboratorio itinerante di teatro sociale della durata di 30 ore, dal titolo “Il tempo perduto”. Una residenza di creazione, della durata di 10 giorni, dal titolo “Il tempo rivissuto” e dallo spettacolo, “Pane e Pietre”, che sarà rappresentato nei tre comuni coinvolti dal progetto.

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