Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Don Domenico di Gangi, ospite di recente presso la residenza sanitaria assistita dell’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana:
Carissimi, mi permettere di profittare della vostra attenzione e del vostro tempo per accogliere il grande desiderio di gratitudine e di lode che sgorga dal mio cuore all’esito del lungo ricovero che ho trascorso presso la residenza sanitaria assistita dell’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana.
Mi consentirete di chiamarla, come il titolo di questo scritto, la mia Struttura. L’iniziale è volutamente maiuscola perché sento il dovere di rendere lode per tutto ciò che essa costituisce e offre, per quanto di grande opera costantemente nel silenzioso e prezioso servizio a più deboli, spesso anziani o all’imbrunire del loro pellegrinaggio terreno.
Nei lunghi mesi che vi ho trascorso ho potuto sperimentare un tempo di primavera, umana e sacerdotale. Sono testimone dell’immenso amore, della grande professionalità e dell’attenzione con cui tutti gli operatori del reparto svolgano la loro missione. Si, mi piace parlare di missione perché il loro modo di agire, di curare e di accompagnare va ben oltre la professionalità e si fa servizio, dono.
Mi permettere di fare un solo nome, quello della direttrice, la carissima dott.ssa Anna Di Prima, che rappresenta egregiamente tutti gli operatori che agiscono sotto la sua scrupolosa direzione.
La mia lunga esperienza sacerdotale, interamente spesa al servizio degli ammalati e di ogni fragilità, mi permette di affermare che questo reparto esprime una straordinaria eccellenza di cui tutti noi dobbiamo essere consapevoli e fieri.
Dobbiamo farlo perché troppo spesso cadiamo nel lamento (certamente giustificato) per ciò che non funziona ma questo non può farci tacere dal dire ciò che funziona e che va custodito e implementato.
Durante la mia permanenza ho toccato con mano l’esperienza di tanti servizi svolti, nella loro diversità, con un solo fine..LA PERSONA. Non serve aggiungere altro per dire quanto ciò sia importante e come ciò dimostri che tutti quelli che vi operano hanno scelto la parte migliore, che nessuno potrà togliergli.
Concludo questo mio scritto auspicando che tutti gli attori responsabili della nostra sanita madonita tengano a mente che il loro agire ha come solo fine LA PERSONA; in questo mi associo alla preziosa opera svolta dal Nostro Pastore, il Vescovo di Cefalù, a difesa dei servizi essenziali e di quanti lo collaborano a cominciare dai confratelli che nei mesi scorsi si sono resi prossimi alle mie vicissitudini.
Vs, Don Mimmo.