Continua la nostra rubrica dedicata alle interviste dei sindaci dei comuni delle Madonie. Oggi tocca al primo cittadino di Gangi, Giuseppe Ferrarello, eletto nel borgo madonita lo scorso anno.
E’ trascorso quasi un anno da quando Gangi l’ha rieletta, le chiedo … Giuseppe Ferrarello che sindaco è?
“Penso di non essere cambiato molto da quando lasciai nel 2019 da vicesindaco e dalle due legislature da sindaco nel decennio 2007-2017. L’entusiasmo e l’amore verso la mia città sono rimasti uguali negli anni, sicuramente ho acquisito esperienza e maturità. E’ cambiato tanto se non quasi tutto rispetto al passato. Pur essendo un piccolo comune (sopra i 5.000 abitanti) e avendo una buona cassa, avevamo tantissime limitazioni: patto di stabilità e una serie di altri vincoli. Oggi è assolutamente diverso, con le risorse del Pnrr abbiamo molte più possibilità. Se si ha la capacità di progettare e di presentare bandi, obiettivamente, diventa tutto più semplice. Le idee non mancano, stiamo continuando a puntare sulle nostre risorse naturali (agricoltura e zootecnia) legate alla cultura del turismo. Possiamo raggiungere livelli eccellenti”.
In cosa può essere migliorata Gangi? Sono tanti i giovani che, con lo zaino in spalla, “ambiscono” ad altri orizzonti, un fenomeno preoccupante che ha colpito anche il suo paese, l’amministrazione come intende contrastare la problematica?
“Gangi ha margini di miglioramento enormi. Dobbiamo lavorare moltissimo sulla cultura imprenditoriale, molti giovani non credono alle potenzialità della propria terra. Su alcuni settori è chiaro che siamo svantaggiati, ma mi sento di dire ai ragazzi di non accontentarsi. Dobbiamo puntare sul territorio, sulle aziende agricole. Abbiamo prodotti di grande qualità, debbo dire che sotto questo aspetto c’è stato un “ritorno”, molti giovani stanno puntando sull’agricoltura e sulla trasformazione. Carni, grani antichi, formaggi: abbiamo tantissime risorse da sfruttare e valorizzare. Bisogna creare comunità, dobbiamo assolutamente ripopolare il centro storico di attività produttive. Non possiamo pensare al turismo se non riusciamo ad offrire servizi. Da parte nostra, sotto questo aspetto, è in atto uno sforzo sovrumano. Credo molto in questo territorio, ho la netta percezione che possiamo realmente sfondare. Stiamo lavorando sul potenziamento dei nostri sentieri, è necessario migliorare i servizi adeguandoli a questo tipo di turismo. Le Gole di Tiberio, il Parco Avventura, i tulipani di Blufi, ecco, tutto ciò dimostra le clamorose potenzialità del territorio madonita. Va superato il campanilismo e bisogna lavorare sinergicamente come territorio. Credo molto nell’Unione dei comuni, la politica deve agevolare tutto questo”.
Com’è il rapporto con l’opposizione?
“Sono ormai passati undici mesi dalle elezioni, la rottura politica ha lasciato strascichi negativi. Bisogna lavorare per la comunità, dobbiamo lavorare in sinergia. Mi auspico che i rapporti personali e le alleanze politiche possano considerarsi superate. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, i cittadini osservano l’operato della politica. Fare il sindaco significa fare il “papà”, dobbiamo saper ascoltare ed essere presenti in mezzo alla gente”.
Pnrr?
“Consolidamento, riqualificazione ed efficientamento energetico di varie strutture: quartieri, scuole, Palazzo Sgadari, palazzo comunale, impianti fotovoltaici. Da piazza del Popolo al convento dei Cappuccini: stiamo cercando di riqualificare l’intera area. Un parco urbano, un “polmone” del centro abitato ormai abbandonato da anni, grazie ad alcune iniziative e finanziamenti (Rete Clima e Sport nei Parchi) è stato reso fruibile a diverse attività. Vogliamo rendere attraente il parco per l’intera cittadinanza”.