Ha un infarto, arriva l’ambulanza, ma è senza medico: muore a Collesano

Redazione

Cronaca - Il caso di malasanità

Ha un infarto, arriva l’ambulanza, ma è senza medico: muore a Collesano
La famiglia ha presentato un esposto alla Procura. La farmacista: "False le parole che mi vengono attribuite"

20 Aprile 2023 - 10:39

Tragedia ieri a Collesano. Un uomo di 74 anni, Antonino Grisanti, come scrive La Repubblica, è morto a causa di un infarto. L’uomo, titolare di un panificio molto conosciuto nel borgo, si è sentito male e si è accasciato al suolo. La situazione è apparsa subito grave. I parenti hanno avvisato il 112. Ma l’ambulanza di Collesano, che era senza medico, era impegnata in un altro servizio. Alle 12,03, come scrive Repubblica, viene dunque mobilitata l’ambulanza più vicina, quella di Scillato, che arriva a destinazione venti minuti dopo, alle 12,23. Anche questa, però, non ha un medico a bordo ma solo l’autista soccorritore e un infermiere. Il 118, vista la gravità della situazione, ha contemporaneamente avviato la ricerca di un’ambulanza con il rianimatore. La più vicina a Collesano è quella di Termine Imerese ma pure questa è già occupata da un paziente in procinto di essere trasportato al Pronto soccorso. Viene trovata libera l’ambulanza con medico rianimatore a Cefalù. Sono le 12,10. Il mezzo giunge a Collesano alle 12,45, quando ormai era troppo tardi.

“E’ assurdo che mio padre sia morto senza avere la possibilità di essere rianimato – si sfoga a Repubblica la figlia Santina Grisanti – Abbiamo chiamato il 112 cinque volte e abbiamo anche chiesto, in assenza dell’ambulanza rianimatoria, l’attivazione dell’elisoccorso. Ci hanno risposto che solo il medico dell’ambulanza può richiedere il volo”. In attesa dei soccorsi, la donna ha cercato ovunque in paese un medico che potesse aiutare il padre. “Sono andata in farmacia. Lì il defibrillatore c’è. Ma la farmacista ci ha detto che solo un infermiere o un dottore possono utilizzarlo. Sono stati momenti terribili e nessuno è riuscito a darci una mano. E’ una vergogna tutta siciliana. E’ successo a mio padre, ma poteva accadere anche a un bambino”. La famiglia si è già rivolta a due legali di fiducia per presentare un esposto in procura contro i ritardi nei soccorsi.
LA PRECISAZIONE DELLA FARMACISTA
“Considerate le notizie di stampa che circolano da questa mattina in merito alla tragedia che ha purtroppo colpito un nostro concittadino, mi corre l’obbligo di precisare, ad onore della verità, che non ho avuto modo di parlare con la signora. Non ci siamo nemmeno incontrate. Per cui non posso mai averle detto le parole che mi vengono attribuite. Desidero precisare anche che il defibrillatore non si trovava all’interno della farmacia ma nei muri esterni, proprio per una facile accessibilità a tutti” a dichiararlo alla nostra redazione è la farmacista di Collesano, dottoressa Maria Battaglia

ON. MICHELE CATANZARO (PD): “SANITA’ SICILIANA IN TILT”
“Il presidente Schifani ci dica qual è la sua idea di sanità e se ha intenzione di restituire ai siciliani una sanità efficiente e più vicina ai reali bisogni dei cittadini, più razionale nella spesa delle risorse e più attenta alla qualità delle cure e al decoro delle strutture o se invece  dobbiamo rassegnarci  ai reparti di  degenza che chiudono in decine di ospedali dell’isola, ad interminabili liste d’attesa per esami diagnostici o ancora peggio a strutture organizzative inadeguate o totalmente assenti nei casi di emergenza”. Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars  commenta la tragica notizia di un paziente di Collesano morto per l’assenza di un’ambulanza medicalizzata. “Forse il presidente non ricorda che la Sicilia nel nuovo sistema di monitoraggio del Ministero della Salute ha ottenuto un punteggio insufficiente nei livelli essenziali di assistenza. A sei mesi dall’inizio della legislatura  il sistemo sanitario regionale  continua fare acqua da tutte le parti ed a farne le spese sono i cittadini, a cui è negato il diritto alla salute costituzionalmente riconosciuto, ed il personale sanitario costretto a lavorare in condizioni precarie. Il presidente si attivi immediatamente anche per ripensare in maniera efficiente il sistema di primo soccorso, anche con presidi nelle zone interne e difficilmente raggiungibili a causa della nostra fatiscente rete viaria interna, perché quanto successo a Collesano non avvenga più”.

 

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