Cronaca

Castelbuono, bocciato lo sconto Tari per i pensionati: “Persa occasione”

Il 13 aprile il Consiglio Comunale per le modifiche dei regolamenti Tari, servizio idrico integrato, addizionale comunale Irpef, entrate e di un punto aggiuntivo: un’attestazione su agevolazioni straordinarie Tari a seguito dell’emergenza sanitaria Covid. Sul punto del regolamento Tari, si è tenuto un lungo dibattito tra le due forze politiche, in particolare su uno dei tre emendamenti presentati dal gruppo della Costituente, quello che proponeva una riduzione della tariffa del 20% nei casi di unico occupante pensionato con Isee (indicatore di situazione economica) inferiore a 20.000 euro.

“Nonostante i pareri tecnici, contabili e dei revisori dei conti fossero favorevoli – hanno dichiarato dal gruppo Costituente – la maggioranza ha bocciato l’emendamento con la scusa che mancava una valutazione da parte dell’ufficio competente sull’impatto in termini di minori entrate. Un’argomentazione molto debole perché la maggioranza avrebbe potuto acquisire dagli uffici l’informazione su tale impatto, qualora avesse avuto la volontà di approvare una misura a favore delle fasce più deboli della società: gli anziani con pensioni minime, che abitano da soli in case molto grandi e che producono quantità di rifiuti molto basse“. Queste fasce di cittadini avrebbero diritto, secondo la Costituente, a una riduzione della Tari. “Anche stavolta come già accaduto, il nostro emendamento è stato considerato condivisibile a parole ma, nei fatti, è stato bocciato: ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di non avere il coraggio politico di schierarsi dalla parte dei più fragili“, attaccano dal gruppo.

Lo stesso regolamento prevede una riduzione del 30% per tutte quelle utenze non domestiche, come per esempio i ristoranti, che producono rifiuti speciali, per il cui smaltimento provvedono a proprie spese. In questo caso, la riduzione viene applicata indistintamente, a prescindere dalla quantità di rifiuti effettivamente prodotta e dalla spesa sostenuta per lo smaltimento. “Logica vorrebbe  – continuano dalla Costituente – che chi smaltisce più rifiuti speciali, e quindi spende di più, debba avere una riduzione maggiore di chi smaltisce e spende di meno. In questo caso, la maggioranza non ha sentito il dovere di promuovere uno studio per garantire una maggiore giustizia sociale e un’ottimizzazione delle entrate. La maggioranza ha effettuato una scelta politica: per alcune categorie chiude un occhio, per i vecchietti li apre entrambi. Due pesi e due misure“.

L’EMENDAMENTO TARI PER DISAGIO SOCIO-ECONOMINCO
Un terzo emendamento proponeva di introdurre, a vantaggio dei cittadini non in grado di provvedere al pagamento della tassa, per accertato grave disagio socio-economico, la possibilità di presentare istanza di esenzione dal pagamento e contestuale disponibilità a svolgere attività lavorativa sostitutiva di pubblica utilità. Questo è stato ritirato, poiché non ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei revisori perché manca un regolamento comunale sul baratto amministrativo.

L’ORDINE DEL GIORNO: TARI E COVID
L’ordine del giorno aggiuntivo ha riguardato la restituzione alla Regione di alcune somme del Fondo Perequativo degli Enti locali, messe a disposizione degli operatori economici e non utilizzate per l’esenzione o la riduzione del pagamento della Tari a seguito dell’emergenza Covid per l’anno 2021. “Abbiamo constatato – dicono a riguardo dalla Costituente – che il Comune ha avuto a disposizione 232.244 euro per agevolazioni a favore di operatori economici (esercizi commerciali, artigiani, etc.) di Castelbuono. Peccato che le istanze, presentate a seguito di apposito bando comunale, hanno permesso l’erogazione di soli 12.181 euro. È stato chiesto perché si è utilizzata solo una somma così irrisoria. Scarsa o carente informazione o altro?  A tali domande l’Amministrazione, responsabile di un così scarso risultato, per voce del sindaco, ha affermato che, benché non sia mancata la comunicazione, la gente non ha saputo. Questa è un’affermazione molto grave perché significa che quando l’Amministrazione deve aiutare chi ha bisogno non è capace di una comunicazione efficace, con la conseguenza che gli operatori economici, che hanno vissuto una crisi economica senza precedenti, non hanno potuto usufruire di circa 220.000 euro di agevolazioni“.

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