Cronaca

Le origini onomastiche e toponomastiche delle Madonie: un successo l’incontro a Geraci

Un pomeriggio che ha registrato il tutto esaurito nella sala del convento degli Agostiniani di Geraci Siculo nel sabato di Pasqua per la presentazione del volume “Nomi, cose città (e contrade) Ricerche onomastiche in Sicilia con gli studenti di Italianistica dell’Università di Palermo” a cura di Marina Castiglione, Marco Fragale e Pier Luigi Josè Mannella edito dal Centro Studi filologici e linguistici siciliani. Presenti oltre al numeroso pubblico il sindaco Luigi Iuppa, l’assessore alla cultura Fabrizio Di Vuono e il commissario dell’ente parco delle Madonie Salvatore Caltagirone, che nei loro interventi hanno voluto fortemente ribadire la totale disponibilità a sostenere i giovani il cui valore e la cui azione sono imprescindibili per le comunità e la ricerca accademica.

Particolarmente intenso l’intervento del dottorando Mario Chichi proprio su Geraci Siculo, oggetto della sua ricerca, con il coinvolgimento diretto del pubblico e in particolare degli informatori orali, uomini e donne che con le loro testimonianze hanno permesso di ricostruire la storia dei nomi di quella comunità. Non sono mancati aneddoti e sfide all’ultimo toponimo con Marco Fragale che ha focalizzato il suo intervento sugli etnotesti e sull’archivistica ma anche sulle storie di lupi mannari e cambi di luna a Gratteri,  mentre Ivana Vermiglio ha focalizzato il suo intervento sui toponimi del mare e della montagna.

Il bellissimo pomeriggio di giorno 8 a Geraci Siculo, in una sala affollatissima e partecipe conferma che la ricerca deve ritornare nei luoghi che studia e restituire il valore di ciò che le comunità praticano e conoscono da sempre. Così il Centro studi ha commentato l’evento e la professoressa Marina Castiglione che ha permesso alla platea di conoscere da vicino il lavoro che si svolge dentro le aule dei dipartimenti universitari ha ribadito come gli studenti delle Madonie riescano sempre a valorizzarsi all’interno dei percorsi accademici, facendo un plauso alle scuole del territorio e alle famiglie che sono il primo nucleo formativo della lingua e della conoscenza.

Share
Published by