Voi un aumento in busta paga, da un giorno all’altro, di 890 euro, lo avete mai avuto? No vero? Certo che no. Non siete mica deputati regionali voi. Loro, i deputati, con un emendamento inserito ed approvato ieri durante la votazione in aula della finanziaria regionale (che dovrebbe essere approvata definitivamente entro il fine settimana) si sono fatti questo regalino. Troppo pochi 11.100 euro al mese per fare fronte alla costosa vita da onorevole. Meglio ricorrere subito all’adeguamento Istat che farà lievitare il costo delle indennità della deputazione regionale da 10,45 milioni a 11,2 milioni di euro all’anno.
Tutto questo avviene esattamente nello stesso giorno in cui, dopo aver raggiunto un accordo di massima, il governo regionale fa retromarcia e volta le spalle ai sindaci. Ieri, infatti, si attendeva l’approvazione di un’altra norma, decisamente più giusta. Quella che prevede l’aumento delle indennità dei sindaci (leggi qui) che, rispetto alla mole di lavoro cui sono quotidianamente costretti per mettere le pezze alla mille mancanze dello Stato e della Regione, guadagnano meno dei colleghi sindaci del resto d’Italia. Ci sono sindaci, nei piccoli Comuni siciliani, che non arrivano a mille euro al mese di indennità. Eppure, senza alcun rossore, l’assessore regionale al bilancio, onorevole Marco Falcone (uno dei 70 beneficiari dell’aumento di 890 euro al mese che i deputati si sono auto-concessi) ha spiegato, come riporta oggi un virgolettato di Repubblica, che non è ancora “il momento adatto per aumentare gli stipendi degli amministratori”.
Non ricorda anche a voi quella mitica scena del film il Marchese del Grillo, nella quale un ineguagliabile Alberto Sordi, prima di salire sulla sua carrozza dorata si volta verso il popolo e dice: “Mi dispiace, ma io so io, e voi non siete un c…”.
Dietro lo stop all’adeguamento delle indennità dei sindaci, secondo l’autorevole ricostruzione che fa oggi Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia sembra ci sia una “ripicca” del presidente della Regione Renato Schifani. Ancora offeso dalle parole di Paolo Amenta (nuovo presidente regionale dell’ANCI) che nei giorni scorsi ha attaccato il governo invitando i parlamentari a non approvare la finanziaria perché mancava la norma sugli adeguamenti dei sindaci. Insomma, l’adeguamento dei sindaci al momento è sospeso per lesa maestà. Ma se ne tornerà a discutere nei prossimi giorni e, c’è da scommetterci, la norma sugli adeguamenti per i sindaci salterà fuori. Il rischio è troppo alto! I sindaci non sono deputati regionali. I sindaci servono! Da due legislature in Sicilia ci sono 20 deputati regionali in meno (prima erano 90 adesso 70) qualcuno se n’è accorto? Provate adesso a pensare ad uno “sciopero” dei sindaci siciliani. Ve lo immaginate che casino!