Con una lettera indirizzata al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, agli assessori e al Consiglio comunale, l’Arch (Associazione dei Ristoratori Cefalù Ho.RE.CA ), chiede di intervenire e dare immediate risposte al settore della ristorazione sotto forma di sgravi fiscali, lo stesso aiuto non solo per le imprese ma anche alle famiglie per proteggere il loro potere di acquisto già messo a dura prova. Dagli aumenti delle materie prime alle tariffe alle stelle delle utenze di luce e gas, la situazione è ormai diventata insostenibile per le nostre imprese.
“L’Associazione è preoccupata per i danni provocati da un aumento dei costi che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese più di quanto non abbia fatto la pandemia – si legge nella nota diramato dal consiglio di amministrazione dell’associazione -. Bollette che sono triplicate nel giro di pochi mesi e che costringono gli imprenditori a fare sforzi spesso al di là delle proprie possibilità e obbligando alcuni a dover decidere di chiudere i battenti in attesa dell’evoluzione degli eventi. All’aumento di luce e gas vanno sommati i rincari nelle materie prime e dei servizi, una situazione che sta mettendo sotto torchio gli esercenti di ogni categoria merceologica, inflazione in forte aumento e rialzi dei tassi per il 2023″.
“Le nostre imprese – riferisce il direttivo – hanno resistito alla pandemia e al lockdown, grazie alle capacità e allo spirito combattivo degli imprenditori che sono stati capaci di adattarsi e talvolta reinventarsi rispetto a ciò che stava accadendo. Eppure ora rischiamo di non sopravvivere a causa dei costi di gas ed energia. Purtroppo rispetto a questo non c’è iniziativa imprenditoriale che tenga o nuove strategie commerciali che possano reggere rispetto a questi rincari. Del resto anche un aumento dei prezzi al dettaglio rischierebbe di paralizzare del tutto i consumi”.
“L’Arch chiede un intervento concreto sulla quota variabile della Tari, la riduzione sul canone di concessione di suolo pubblico e la possibilità di istituire una commissione di studio composta da consiglieri comunali e membri delle Associazioni, con lo scopo di determinare le priorità e le modalità di sostegno in favore di coloro che sono oggi in difficoltà a causa del caro energia. D’altra parte il Consiglio comunale – conclude il presidente dell’Associazione – è il massimo organo rappresentativo della comunità locale all’interno del quale si decidono le linee di indirizzo politico-amministrativo dell’ente locale. E, quindi, nella sua qualità di interprete permanente della volontà popolare, deve essere di supporto per tutte le famiglie, le imprese e le associazioni della Città che stanno vivendo mesi complessi di grande incertezza sul futuro. Affidarsi al Consiglio Comunale, in questo contesto storico, rappresenta un importante modalità per rispondere alle volontà che arrivano dal territorio per il tramite dei suoi componenti. Ci aspettiamo, quindi, che il Sindaco e il Consiglio Comunale tutto accolga la nostra proposta”.