Cronaca

“Siamo abbandonati a noi stessi”, il grido di allarme di un padre madonita

La paura piomba di notte in casa di Sandro Sauro, commercialista di Polizzi Generosa. Alle due di sabato scorso lui e la moglie Adriana si accorgono che il loro figlio è in preda ad una crisi respiratoria. La situazione purtroppo non si risolve ed anzi peggiora minuto dopo minuto. Il primo pensiero è quello di andare in guardia medica, ma la situazione richiede l’intervento di un pediatra. Allora si pensa all’Ospedale di Petralia. Macché! Il servizio di pediatria è stato cancellato da anni. L’alternativa è l’Ospedale di Termini Imerese ma anche lì basta una telefonata per capire che sarebbe un viaggio inutile: anche al “Cimino” il servizio di pediatria non è disponibile a quell’ora della notte.

Non rimane che mettersi in viaggio per Palermo. È una disperata corsa contro il tempo che mette i due genitori di fronte ad un altro muro: quello della frana sulla Polizzi – Scillato che impedisce di raggiungere lo svincolo autostradale più vicino. Bisogna fare il giro da Tremonzelli. Tutta la notte trascorre dentro il peggiore degli incubi, l’alba del giorno dopo alla fine il sollievo. Il loro bambino è fuori pericolo grazie alla prontezza dei genitori che, in un deserto di diritti, hanno fatto da soli, somministrando una compressa di Bentalan al bambino che è arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini di Palermo in condizioni stabili.

“Mi chiedo dov’è lo stato? Dove sono le istituzioni? Come facciamo a crescere dei figli in queste condizioni? Cosa gli stiamo offrendo, qual è il futuro che stiamo preparando per loro in queste terre dimenticate? Così non è possibile andare avanti. Faccio appello a tutti i genitori delle Madonie, o ci ribelliamo oppure facciamo i bagagli e adiamo via da queste montagne dove non ci sono strade, non ci sono servizi sanitari, non c’è niente, solo la nostra caparbia volontà di continuare ad abitarle”. “Ringrazio la vostra redazione per aver dato spazio al mio appello – conclude Sandro Sauro – e lascio qui il mio numero, 320 405 9533, è a disposizione di tutti i madoniti che come me vogliono fare qualcosa, mobilitarsi per recuperare il diritto di essere cittadini, come tutti gli altri”.

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