Sulle Madonie per scoprire i grandi alberi centenari. Tre giornate di lavori a Palermo, con oltre cento esperti internazionali ed italiani per avviare una comune conoscenza, conservazione, valorizzazione e tutela dei grandi patriarchi viventi, molti dei quali hanno superato i cento anni di età. In Italia Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ne ha censiti circa 4mila. Il record europeo per ampiezza della chioma va al grande Ficus macrophylla dell’Orto Botanico dell’Università di Palermo la cui chioma copre circa 2.900 metri quadrati di superficie. Presso l’Orto Botanico del SiMua dell’Università di Palermo, si apriranno i lavori del primo Convegno internazionale sugli Alberi Monumentali, con oltre 100 studiosi provenienti da diverse regioni d’Italia e dall’estero. Obiettivo dei lavori è quello di analizzare le diverse problematiche in diverse aree geografiche, relative alle modalità di censimento, alla multifunzionalità ecologica e culturale dei giganti verdi, alla dendrocronologia, (metodologia di datazione degli alberi).
Al centro dell’attenzione, non solo problematiche scientifiche, ma anche un confronto sull’attuale normativa di tutela in ambito nazionale e internazionale. In Sicilia, allo stato attuale, manca una legge specifica di protezione per il patrimonio arboreo monumentale. Questo weekend poi, si apriranno le sessioni scientifiche, tra gli esperti stranieri si alterneranno la Prof.ssa Elisabetta Boaretto, del Scientific Archeology, Weizmann Institute of Science di Israele, Chuck Cannon, del Center for Tree Science Morton Arboretum dell’Illinois; Jiajia Liu della Fudan University of Shanghai; Bernabé Moya, della Diputación de Valencia, il professore Franco Biondi dell’ University of Nevada. I partecipanti saranno impegnati in due giornate di studio, la prima sulle Madonie, per ammirare gli esemplari di roverella rovere a Piano Sempria e Cozzo Luminario, ed il sito degli agrifogli giganti di Piano Pomo, a Castelbuono.
“Gli alberi monumentali – spiega Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico e presidente del Comitato Scientifico del Convegno – rappresentano un patrimonio di inestimabile valore storico, culturale, paesaggistico e scientifico per i quali, oltre la conoscenza, è necessario predisporre ed attuare appositi interventi di conservazione e di valorizzazione. È necessario – prosegue Schicchi – che la Sicilia si doti subito di una legge innovativa in grado di premiare i soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione attiva, razionale ed ecosostenibile di queste straordinarie piante, nonché della loro valorizzazione”.