PALERMO (ITALPRESS) – “La ritrovata unità del centrodestra mi sembra più di facciata che di sostanza”. Lo dice all’Italpress Claudio Fava, leader di Cento Passi per la Sicilia, in merito alle Regionali del 25 settembre prossimo e alla candidatura di Renato Schifani per il centrodestra e di Gaetano Armao per il terzo polo.
“Hanno scelto il candidato più debole dopo avere scartato tutti gli altri che avevano qualche chance in più. Hanno scelto il candidato sotto rinvio a giudizio in una delle storie più opache della vicenda politica siciliana degli ultimi vent’anni, l’affaire Montante”, afferma Fava, che aggiunge: “Il Terzo Polo in Sicilia si presenta con l’assessore al Bilancio di Forza Italia che molla la scialuppa che affonda. Questo la dice lunga su quanto sia compatto questo centrodestra”.
Riguardo alle polemiche nel fronte progressista tra Pd e M5S, per Fava “non è una questione di Stato che il nome della Chinnici sia sul simbolo del Partito Democratico. Quello che mi interessa e preme è che vorrei sentire la Chinnici molto più in campagna elettorale. Mi auguro che abbia intenzione e capacità di recuperare rapidamente”. E alla domanda se chieda una presenza più forte della Chinnici in campagna elettorale risponde: “Non più forte, ma una presenza. Cominci a fare campagna elettorale”.
Riguardo ai programmi, “il tema della tutela ambientale e soprattutto di una capacità di cura del territorio è fondamentale. La grande opera pubblica da realizzare è la messa in sicurezza della Sicilia, cento volte più importante del Ponte sullo Stretto”.
Tra le altre priorità, Fava propone di “mettere mano alla riforma del piano rifiuti e a un piano energetico e industriale, che sono le grandi assenze di 5 anni di governo Musumeci”, oltre a “pretendere che la sanità pubblica torni pubblica, non un dominio e un feudo privato in mano ai partiti di governo”. In particolare, sui rifiuti, “siamo contro l’uso dissennato delle discariche private come unico rimedio – sottolinea il leader di Cento Passi -. Occorre intervenire su impianti pubblici che lavorino i rifiuti a valle, andando verso un’economia circolare basata su riuso, recupero e riciclo”.
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