Aggiornato l’elenco degli alberi monumentali d’Italia, due a Castelbuono
È stato pubblicato sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali l’elenco aggiornato degli alberi monumentali d’Italia: 401 le nuove iscrizioni, per un totale di 4.006 alberi o sistemi omogenei di alberi censiti per il particolare pregio naturale e culturale. Due di questi sono sulle Madonie, precisamente a Castelbuono. Il primo in località Sempria, è un esemplare di quercia congesta, ed è alto ben 20 metri con una circonferenza del fusto di 530 centimetri. Il secondo si trova in località Chianu du Trippaturi, è un esemplare di quercia di Dalechamps, ed è alto 13 metri con una circonferenza del fusto di 475 centimetri. per entrambi i valori di monumentalità sono l’età, le dimensioni e il valore ecologico.
Gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio da tutelare e valorizzare. Nell’elenco sono inclusi esemplari che, lungo tutto lo Stivale, si contraddistinguono per particolari caratteristiche come l’elevato valore biologico ed ecologico per età, dimensioni, morfologia, rarità della specie o habitat per alcune specie animali, l’importanza storica, culturale o religiosa rivestita sul territorio e la capacità di caratterizzare il paesaggio sia in termini estetici che identitari.
Tra le nuove iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi, mentre fanno la loro prima comparsa nell’Elenco alcune specie come l’acero palmato rosso, la camelia e l’anagiride. Per maestosità si contraddistinguono il cedro del libano nel Parco di Villa Mirabello a Varese, con un fusto di oltre 11 metri di circonferenza e un’ampia chioma che si estende in modo simmetrico e regolare con un diametro di 36 metri, la farnia di Barano d’Ischia in provincia di Napoli, con una circonferenza di 8,6 metri e un’età stimata di circa 350 anni, e il castagno di Sorbo San Basile in provincia di Catanzaro, con un tronco di 8,4 metri di circonferenza e risalente al 1700.
L’elenco è frutto di un’intensa attività di catalogazione realizzata in modo coordinato e sinergico dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni. Questo aggiornamento, approvato dal Mipaaf con decreto dirigenziale del 26 luglio, tiene conto di cancellazioni e delle nuove iscrizioni proposte dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto e dalla Provincia autonoma di Trento.