Cronaca

Ortopedia chiusa per ferie, l’odissea di un bimbo di Gangi con un braccio rotto

Ci sono volute circa sei ore e due ospedali prima che gli venisse applicato un gesso per una frattura al braccio destro. Protagonista di questa odissea sanitaria è un bambino di 11 anni, residente a Gangi, che qualche giorno fa è stato accompagnato dalla madre al “Basilotta” di Nicosia, perché lamentava dei dolori al braccio dopo un’improvvisa caduta. “Arriviamo in pronto soccorso alle 10,30, decidiamo di aspettare una notte a casa in quanto il reparto di Ortopedia è attivo soltanto di mattina. Conoscendo la situazione dell’ospedale di Petralia Sottana, non abbiamo altra scelta che recarci a Nicosia – racconta la madre -. Vengo subito messa al corrente che l’unico ortopedico è in ferie e che l’azienda non ha inviato nessun sostituto. Passano i minuti e il bimbo continua ad accusare dolore e il braccio sempre più gonfio. Trascorrono tre ore e i medici finalmente decidono di effettuare una radiografia che, purtroppo, evidenzia una frattura a legno verde”.

Poi il colpo di scena: “Alle 14,45 – continua la protagonista – mi viene richiesto di firmare un modulo di rinuncia al trasporto tramite ambulanza e mi viene suggerito di recarmi a Enna per la consulenza ortopedica”. Il bambino verrà ingessato dopo qualche ora e la madre dovrà fare ritorno a Nicosia per le dimissioni. “Situazione imbarazzante – conclude la madre – nessuno ha saputo dirmi in quale ospedale mio figlio dovrà togliere il gesso. Tornerà operativo l’ambulatorio di Nicosia o mi ritoccherà la trasferta di Enna?”

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