Ergastolo, è quanto chiesto dal pubblico ministero di Termini Imerese Giacomo Barbara per Pietro Morreale, il giovane accusato di avere ucciso la fidanzata di 17 anni Roberta Siragusa la notte tra il 23 e il 24 gennaio dell’anno scorso. Per il magistrato non ci sono dubbi sulla colpevolezza del ragazzo. Nel corso dell’udienza il pm ha ripercorso tutte le fasi che hanno portato alla morte della giovane, il cui corpo parzialmente carbonizzato dalle fiamme fu fatto trovare dallo stesso ex fidanzato che davanti agli inquirenti ha invece sostenuto la tesi del suicidio. A settembre sarà la volta degli avvocati della famiglia della vittima, costituitasi parte civile al processo, e della difesa.
“Lui era all’interno dell’auto con Roberta – ha detto Giacomo Barbara -. Lui era a guidare l’auto quando arrivava al Campo Sportivo. Lui era a trascinare il corpo in fiamme di Roberta e a nasconderlo nel dislivello scosceso. Lui era a spostare l’autovettura e a tentare di telefonare ad altri amici mentre il corpo di Roberta era ancora in fiamme. Lui era ad allontanarsi dal Campo Sportivo a bordo della sua auto, lasciando il corpo bruciato e senza vita di Roberta nascosto nel dislivello scosceso… Dobbiamo quindi chiederci: è stato lui a dare fuoco a Roberta dopo averla colpita più volte al capo?”. Per l’accusa non ci sono dubbi che la morte di Roberta sia un omicidio e non un suicidio.