Quanta importanza diamo al dialetto? Quanti di noi lo insegnano ai bambini e quanti di noi invece li correggono indicando la strada dell’utilizzo esclusivo della lingua italiana anche tra le mura domestiche? Parlare il dialetto con i propri figli e nipoti, significa non solo restituire una lingua del passato ma attrezzarli di uno strumento di conoscenza la cui perdita renderebbe la lingua impoverita in maniera inesorabile. A tale scopo il Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani dell’università di Palermo, ha avviato una convenzione con il Parco delle Madonie in previsione di una campagna di ricerca sulla toponimia dialettale. Un ricco patrimonio, quello del dialetto della Sicilia che lega i parlanti ai luoghi e che nei secoli, pur evolvendosi, ha ancorato saldamente i popoli anche alla loro storia.
L’interesse che lega l’Ente Parco e l’università degli studi di Palermo è molto forte e si può compiere grazie al coinvolgimento delle comunità. Nella convenzione stipulata si rileva come il Parco delle Madonie e in generale le aree protette costituiscano “territori privilegiati dove realizzare attività di divulgazione, educazione, promozione e formazione, finalizzate alla conoscenza, alla partecipazione, alla tutela, alla conservazione e valorizzazione del territorio e a favorire altresì processi di sviluppo sostenibile”. Ovviamente la necessità di tutelare il dialetto come patrimonio culturale dell’umanità comporta la necessità di continua ricerca e salvaguardia scientifica. Per questo Giovanni Ruffino, presidente del Centro Studi e la coordinatrice del progetto “Datos” Marina Castiglione, hanno voluto fortemente concentrare la loro ricerca su questa area territoriale.
In particolare “Datos” è un progetto di ricerca del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani che si propone una mappatura delle forme di denominazione toponimica dialettale, attraverso inchieste sul campo e interviste dalla viva voce dei detentori di questo sapere in via di estinzione. L’acronimo del Dizionario-Atlante dei Toponimi orali in Sicilia intende colmare il vuoto relativo alla ricognizione sistematica del patrimonio macro e micro-toponomastico, a partire dalla ricca tradizione di ricerca sul campo sviluppata nel gruppo di lavoro dell’Atlante Linguistico della Sicilia (Als).
L’obiettivo del progetto è quello di rendere disponibili i dati sul territorio affinché non vadano perduti portando avanti una raccolta capillare dei repertori toponimici popolari, concepiti come proiezioni dello spazio vissuto dalla comunità. I luoghi e le parole non sono mai separati, tutt’altro. Perché sono propri i luoghi, è lo spazio a permettere agli uomini di determinarsi. Il progetto coinvolgerà giovani ricercatori impegnati a svolgere le inchieste sul campo a partire proprio dal mese di luglio. La raccolta dei materiali convergerà in un archivio digitale, Atos Archivio dei Toponimi orali della Sicilia, al fine di salvaguardare il ricco repertorio toponomastico dell’isola. Chiunque quindi può contribuire, diventando informatore ufficiale del Datos (Dizionario Atlante dei Toponimi Orali in Sicilia), mettendosi in contatto con il Centro o con i punti comunali del Parco delle Madonie. Qui il link.