All’appello sulla donazione di sangue “lanciato” ieri dalla fondazione Giglio di Cefalù, ha risposto Roberto Foderà, presidente pro tempore dell’Avis provinciale di Palermo. Come ormai è risaputo, la situazione della raccolta del sangue per le cure e la produzione di emoderivati è una emergenza nazionale esaltata negli ultimi anni dalla diffusione della pandemia da Covid-19. “Eppure non sono molte le notizie che si ritrovano sui giornali, sia cartacei che online – dice Foderà – Per questo vi ringrazio che abbiate posto l’attenzione a tale grave difficoltà che anche l’Ospedale Giglio sta subendo. Mi preme però sottolineare che l’azione di raccolta sangue è stata ridotta non per mancanza di donatori, come sembra evidenziarsi dal titolo, ma per la carenza delle raccolte sul territorio dovute alla mancanza di personale medico e infermieristico”.
Le strutture di contrasto alla pandemia hanno, infatti, attratto le forze lavoro sanitarie lasciando sguarniti molti altri reparti, primi fra tutti i centri trasfusionali delle strutture ospedaliere e, in misura maggiore, le associazioni che si occupano di raccogliere sangue e che rappresentano per l’Isola circa l’80 per cento dell’intera raccolta. “Come Avis provinciale di Palermo abbiamo più volte chiesto al Centro trasfusionale dell’Ospedale Giglio di fornirci una equipe (ovvero un medico e un infermiere abilitati alla raccolta) mentre noi avremmo messo a disposizione le nostre strutture (volontari sul territorio, segreteria organizzativa, autisti e autoemoteche) per riprendere le raccolte sui paesi delle Madonie. Purtroppo l’anomalia vera al momento è che abbiamo i donatori pronti, le autoemoteche disponibili e nessun operatore sanitario abilitato dal centro trasfusionale di Cefalù a svolgere la raccolta – prosegue Foderà – Su indicazione dell’Assessorato è stato chiesto supporto anche alle strutture che svolgono attività di controllo e vaccinazione presso le Usca. In sostanza si è chiesto che del personale venga “prestato” ai centri trasfusionali che l’avrebbe formato (bastano pochi giorni e i giovani acquisirebbero una abilitazione professionale alla trasfusione che potranno utilizzare per la carriera futura) e, dopo tale tirocinio sarebbero stati messi a disposizione delle associazioni che raccolgono sangue sul territorio. Sarebbero un supporto fondamentale per il mese di agosto, periodo tradizionalmente scarso di donazioni. Spero che tale strada si stia velocemente perseguendo”.
“Rivolgo due appelli – conclude Foderà – Il primo ai responsabili dell’Ospedale Giglio per mettere a disposizione dell’Avis un proprio medico e infermiere; basterebbero due fine settimana al mese per ottenere un forte incremento della quantità di sacche immediatamente disponibili. Il secondo appello lo faccio a medici e infermieri di buona volontà. Offrire un piccolo lasso del proprio tempo ad una azione di solidarietà da sempre ma oggi ancor più importante e aiutarci a portare il sangue, elemento non riproducibile in laboratorio, a chi soffre, a chi per incidente o trauma ne ha immediatamente bisogno, a chi sta passando il travaglio e incorre difficoltà, a chi a causa dell’anemia mediterranea si presenta periodicamente alla porta delle strutture ospedaliere. A queste persone non possiamo dover dire non c’è sangue”.