Ci siamo: adesso è ufficiale. Rivoluzione sanità nelle Madonie. Nei giorni scorsi, come ha fatto sapere Sosvima, sono stati siglati tutti i contratti istituzionali di sviluppo tra il Ministero della Salute e le Regioni per utilizzare i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per il potenziamento dell’assistenza territoriale tramite la creazione di nuove strutture (ospedali di comunità e case della comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare e lo sviluppo della telemedicina e la digitalizzazione e il rafformazmento del capitale umano del servizio sanitario nazionale attraverso il potenziamento della ricerca e della formazione.

In totale, su tutto il territorio nazionale, con l’utilizzo di oltre 20 miliardi di fondi ed entro il 2026, saranno create 1.350 case della comunità, 400 ospedali della comunità e 600 centrali operative territoriali. Un piano che prevede anche l’ammodernamento tecnologico degli ospedali estistenti, con l’acquisto di 3.100 nuove apparecchiature, 330 interventi antisismici delle strutture, la creazione di 7.700 nuovi posti letto per terapie intensive e sub-intensive, oltre all’attivazione di corsi di formazione per 300 mila dipendenti sulle infezioni ospedaliere.

Undici i progetti approvati sulle Madonie (ne parlavamo in questo articolo). Si tratta di 9 case di comunità (Alimena, Collesano, Gangi, Montemaggiore Belsito, Petralia Sottana, Pollina, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde e Valledolmo), un ospedale di comunità (Petralia Sottana) e una centrale operativa territoriale (Nicosia). A vigilare sul rispetto del cronoprogramma sarà il Tavolo istituzionale presieduto dal Ministero della Salute, con la partecipazione del Presidente della Regione o della Provincia autonoma e del Ministro dell’economia e finanze, o da loro delegati.