Patrick è stato arrestato il 7 febbraio 2020 subito dopo essere arrivato al Cairo ed è rimasto in carcere in Egitto fino all’8 dicembre 2021. Le accuse iniziali basate su alcuni post su Facebook, avevano configurato fra l’altro i reati di “diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici” facendogli rischiare 25 anni di carcere. Il procedimento è invece incentrato esclusivamente su un suo articolo del 2019 sulle discriminazione dei cristiani egiziani. Per la mera “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” ipotizzata in merito all’articolo, la pena massima è di cinque anni di reclusione. Il processo è stato aggiornato al 6 aprile.
“Conferire la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, diventato un simbolo di resistenza contro la violenza e il disprezzo di ogni principio fondamentale democratico – dice il sindaco Maria Terranova – rappresenta un simbolo di libertà di studio, di pensiero e di partecipazione pubblica, propri di questo territorio e delle istituzioni che lo rappresentano ed è una testimonianza di difesa dei diritti fondamentali per i quali in Italia e in Europa si è tanto lottato”.