Vandali in azione in pieno centro a Collesano. I paese madonita si è svegliato con una pessima sorpresa che qualcuno ha deciso di riservare ai cittadini collesanesi proprio il giorno di Natale. Ieri infatti un incendio, quasi sicuramente doloso (sono in corso le indagini dei Carabinieri) ha consumato la bella installazione natalizia, realizzata da un gruppo di volontari, che campeggiava in Piazza Duomo, appena sotto la gradinata che porta alla Basilica di San Pietro. Un bellissimo lavoro frutto dell’impegno di un gruppo di cittadini fra cui Filippo e Giuseppe Dispenza, Gino Greco, Renato Noce, Rosario e Vincenzo Rotondi, Vincenzo Restivo, Daniele Carlino e Sabrina Bernaccio. Danneggiate anche le panchine decorative realizzate dall’associazione Gruppo CreAttivo Collesano.
L’azione dei vandali ha scatenato l’ira ed il rammarico dei cittadini, profondamente offesi da quanto accaduto. A commentare il fatto, nella serata di ieri, anche il sindaco Giovanni Battista Meli con un lungo post su facebook denso di delusione ma anche di un forte senso si rivalsa e doverosa reazione di una comunità colta ed operosa contro l’inciviltà di qualche “pecora nera”.
“Quando ho iniziato a fare il sindaco, nella mia mente c’era l’immagine di un piccolo paese meraviglioso. Tutti uniti, tutti si conoscono e tutti ci saremmo aiutati e rispettati. Credevo che tutti fossimo pronti a collaborare per rendere il nostro paese più bello e vivibile. Un paese dove vivere in armonia, lontani da altri contesti cittadini dove il degrado sociale e culturale lasciava ogni giorno segnali inequivocabili di violenza, incuria, sporcizia e devastazione. Un paese di Parco dove la scuola ogni giorno prova a insegnare il rispetto per l’accoglienza e l’ambiente circostante, orgogliosi di ciò che Dio ha consegnato a noi uomini in terra. Quello che è accaduto è soltanto uno dei tanti episodi di maleducazione e inciviltà che demoralizza tutti, lasciando sconcerto in chi ancora crede a quella che oggi sembra possa essere definita una illusione e una favola. Prendi consapevolezza di tante cose, arrivando alla amara conclusione che probabilmente quel paese che immaginavi forse non esiste. Poi ritorni indietro e pensi altro, lo fai forse per non ammettere anche il tuo personale fallimento, e dici a te stesso che non è così, perché se fosse veramente così Filippo e tantissima altra gente di questa comunità, non avrebbero perso tanto tempo. Nottate al freddo, sorretti dall’entusiasmo, dall’orgoglio e da tantissima generosità. Donare qualcosa era il sentimento comune che avrebbe regalato alla comunità un po’ di spensieratezza, serenità, amore e bellezza in un periodo non certo bello e difficile per tutti. E nessuno dica che magari si tratta di una ragazzata, perché se fosse anche vero, dietro a quella ragazzata ci sono famiglie che non riescono a insegnare il rispetto. Punire i colpevoli è indispensabile e subito dopo bisognerà riflettere seriamente su cosa poter provare a fare per tentare di curare questa ferita aperta e dolorosa. Filippo Dispenza mi ha telefonato ed era in lacrime. Proprio ieri mi diceva.. Giovanni il prossimo anno ne faremo un’altra e l’altro anno un’altra ancora. Ne metteremo una davanti ogni chiesa e il nostro paese a natale diventerà ogni anno più bello. Mortificato ho chiesto scusa..non ho saputo dire altro.”