Sant’Ambrogio è un borgo sospeso tra il mare e la montagna, a piedi del Parco delle Madonie e a cinque chilometri da Cefalù. Nelle ultime settimane gli abitanti hanno sentito l’esigenza di incontrarsi e riunirsi per dare vita ad un comitato volto alla valorizzazione del loro territorio e alla creazione di momenti di vita culturale. Così ieri, domenica 21 novembre, la comunità ha deciso di iniziare questo percorso con una festa dedicata al corbezzolo, frutto che in questi giorni colora di rosso i boschi che si affacciano sul paese. Un evento aperto a tutti e gratuito, che ha visto protagonisti gli abitanti.
La giornata ha avuto inizio presso la chiesetta di Guarneri, poco sopra Sant’Ambrogio, dove Stefano ha accolto i primi partecipanti già estasiati per i colori e la vista del bosco che sembra tuffarsi nel mare, ad aspettare i visitatori all’ingresso c’erano Giuseppe ed Alberto della cooperativa Palma Nana, che gestisce Serra Guarneri, il piccolo borgo di pietra immerso nel Parco delle Madonie. Il loro ruolo è stato quello di accompagnare il gruppo fra i sentieri boschivi, per un’esperienza in natura alla ricerca di odori, colori e dei frutti protagonisti della giornata. “Accompagnare bambini e adulti alla scoperta del nostro bosco è sempre bellissimo – ci racconta Giuseppe e prosegue – è stato bello osservare che cogliere il frutto dall’albero li ha riportati ad una naturalezza perduta”.
Dal bosco di Guarneri a Sant’Ambrogio è un attimo. Dai sentieri i visitatori si sono ritrovati circondati tra i vicoli del borgo, dove ad attenderli c’erano tanti abitanti del luogo. Angelo e il suo ristorante Sikula, hanno accolto i visitatori con un piatto preparato per l’occasione, il risotto ai corbezzoli, che ha attirato l’attenzione e l’appetito dei curiosi partecipanti. “È stato molto particolare lavorare col corbezzolo in cucina, sono stato contento che la mia proposta abbia funzionato, ma ciò che mi ha colpito di più è l’atmosfera di comunità che ho percepito durante la giornata”, racconta Angelo. Anche Mariangela che gestisce il bar Cozzo Mauro, si è messa in gioco proponendo cornetti speciali alla marmellata di corbezzoli.
Subito dopo pranzo gli abitanti si sono ritrovati in piazza centrale per la piantumazione di un albero di corbezzolo segnando così un momento forte per la comunità, in cui il vecchio e il nuovo si incontrano nella speranza di una rinascita attraverso uno spirito di iniziativa sempre più collaborativo ed inclusivo. “È stato molto importante lasciare un simbolo per le nuove generazioni, in modo che possano continuare a credere in questo borgo”, ci svela infatti Marcello, veterano del paese.
La giornata è proseguita, accompagnati da Giovanna, attraverso le vie e i sentieri scoscesi del centro abitato, con una vista mozzafiato a strapiombo sul mare e con la visita del frantoio di famiglia e la vecchia torretta di osservazione, per scoprire l’autenticità, le storie e le tradizioni antiche di Sant’Ambrogio. “È stata indubbiamente una bella domenica, nel senso più puro del termine, sperimentando l’intimità e l’accoglienza negli occhi della comunità e di chi era in visita. Abbiamo messo mani, tempo e idee in questa prima edizione della Festa del Corbezzolo”, racconta Giovanna.
Ultima tappa il Belvedere, il luogo di Sant’Ambrogio forse più conosciuto, con il suo panorama che si affaccia sulla costa e sulla rocca di Cefalù. Qui le signore della comunità hanno allestito una tavolata con dolci a base di corbezzoli: “Dopo tanto tempo, siamo ritornati ad essere una comunità unita ed organizzata, capace di far risplendere Sant’Ambrogio – dice Roberta che si è occupata dell’allestimento – le persone erano entusiaste, speriamo nel futuro di poter fare ancora meglio, perché eventi come questi ci fanno crescere umanamente e socialmente”, ci dicono Graziella e Maria Concetta, che con le loro torte hanno allietato tutti. Si è conclusa così la festa del corbezzolo, il primo evento che ha segnato il nascere di un rinnovato spirito di comunità che ha voglia di raccontarsi e di intraprendere un nuovo percorso di rigenerazione.