Cronaca

La chiesa dedicata ai beati Puglisi e Livatino: c’è la firma

Era stato annunciato poche settimane fa, quando il comune di Campofelice di Roccella aveva assegnato alla Parrocchia Santa Rosalia l’area sulla quale era stato progettato un villaggio turistico, l’Holiday Village Roccella, un bene confiscato alla mafia dove sorgerà il complesso parrocchiale dedicato ai Beati Don Pino Puglisi e Rosario Livatino. Stamattina è stato firmato l’atto pubblico di cessione del complesso residenziale, con delibera di Giunta municipale. La Parrocchia ha partecipato all’Avviso Pubblico, del 7 giugno scorso, per l’assegnazione a titolo gratuito per finalità sociali del bene confiscato.

“Su questo bene, simbolo del male e degli interessi speculativi della criminalità organizzata, sorgerà la nuova chiesa di Campofelice, unitamente ad un complesso parrocchiale, destinato ai giovani ed alla comunità”, ha scritto su Facebook il sindaco Michela Taravella. Una chiesa, dedicata ai Beati Don Pino Puglisi e Rosario Livatino, emblema, entrambi, della lotta contro la criminalità organizzata, che da oggi, segna l’avvio di un nuovo percorso, fatto di concreta legalità, speranza e propositività”.

“Un progetto importante per lo sviluppo ed il futuro di Campofelice di Roccella, cui lavoriamo da tempo, nonostante le tante difficoltà e le contrarietà registrate, in piena sinergia ed in comunione di intenti con il nostro vescovo Monsignor Giuseppe Marciante, il vicario Padre Giuseppe Licciardi, la Curia ed la Parrocchia, che ringraziamo con sentimenti di profondo affetto e riconoscenza”, ha aggiunto il primo cittadino.

“Ringraziamo il nostro vescovo, il vicario Don Giuseppe Licciardi, la Curia e la Parrocchia, gli uffici comunali e tutti coloro che si sono adoperati ed hanno creduto fortemente in questa storica progettualità, la cui valenza simbolica riecheggerà nelle azioni e nelle sorti del nostro territorio. Si suggella un percorso di sviluppo e di crescita che la nostra Amministrazione sta perseguendo con tanti sacrifici, in netta cesura, con ciò che è stato in quei terreni lottizzati ed oggi restituiti alla popolazione, ai giovani, perché si possa seminare il bene e perché da quel bene si possa moltiplicare, altro bene, per il futuro nostro e dei nostri figli”, conclude il post del sindaco.

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