La Tekno service, l’azienda che gestisce la manutenzione della miniera Italkali di Petralia Sottana, ha comunicato d’improvviso ai lavoratori, tramite una raccomandata, che dall’1 ottobre l’attività cessa. La Tekno Service rescinde il contratto e abbandona la commessa.
Una disdetta che arriva totalmente a sorpresa, che ha messo in allarme tutti. Sul sito si terrà nei prossimi giorni un’assemblea dei manutentori degli impianti assieme a tutto il personale della miniera. E sono stati chiesti incontri con la stazione appaltante e con Sicindustria per risolvere la vertenza che mette a rischio i posti di lavoro.
“Siamo fortemente preoccupati. La società ha comunicato, come un fulmine a ciel sereno che si è abbattuto sulla testa dei lavoratori, che dall’1 ottobre non sarà più operante presso lo stabilimento”, dichiara Francesco Foti, della Fiom Cgil Palermo.
Una decisione mai anticipata alla Fiom, nonostante i contatti recenti tra le società e uno stato di agitazione scattato in estate per il pagamento degli stipendi. “Adesso l’esigenza assoluta – prosegue Foti – è quella di tutelare la posizione e i diritti dei dipendenti che da anni lavorano all’appalto di manutenzione e che da un giorno all’altro apprendono che non dovranno più fare il delicato e necessario lavoro sempre garantito per il funzionamento dell’attività della miniera”.
A luglio, presso la cava di salgemma di Petralia era scattata la prima protesta della miniera, con il blocco delle ore di straordinario, per la mancata corresponsione dello stipendio di maggio ai manutentori di Tekno Service. L’azienda aveva poi dato il via libera alle retribuzioni e l’agitazione dopo due giorni era rientrata. Adesso la Fiom ha chiesto un incontro urgente alla stazione appaltante Italkali, alla Tekno Service srl di Agrigento e a Sicindustria. “Chiediamo la tutela dei lavoratori. Italkali deve garantire le clausole sociali perché dovrà trovare una nuova azienda per la manutenzione dell’impianto – prosegue Foti – E sempre in tema di retribuzioni, rileviamo che l’azienda ad oggi ancora non ha pagato ai lavoratori gli stipendi di agosto. Motivo per cui la Fiom ha già provveduto con l’ufficio legale a comunicare il mancato pagamento e la messa in mora di Tekno Service. Siamo in attesa che Italkali e Sicindustria ci convochino insieme a un tavolo per definire le questioni aperte”.
Dopo la messa in mora, ieri è arrivato un acconto dello stipendio ai manutentori degli impianti. Ad agosto, la Fiom, in una precedente richiesta di incontro con Tekno Service e Sicindustria, aveva anche chiesto il riconoscimento agli operai del lavoro in sottosuolo, sia in termini di indennità che in attuazione del regime previdenziale previsto per chi opera stabilmente e continuativamente in sottosuolo. Ma la nota è rimasta senza risposta. Allarme per la delicata vertenza è espresso anche dalla Filctem Cgil Palermo. “Siamo a fianco dei metalmeccanici nella rivendicazione dei loro diritti e del loro lavoro – dichiara il segretario generale Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta – I lavoratori della miniera esprimono la loro solidarietà agli operai che in tutto questi anni si sono adoperati per il funzionamento degli impianti di supporto alle estrazioni e la sicurezza di tutti. E sono preoccupati perché il futuro così diventa a rischio per il lavoro di tutti”.
“La prossima settimana – dichiarano Foti e Guzzetta – faremo un’assemblea congiunta con i lavoratori presso la cava a Petralia Soprana per concordare e definire, se non arriveranno tempestive risposte, il percorso da intraprendere con iniziative sindacali e legali. Non permetteremo mai che anche un solo lavoratore possa perdere il posto di lavoro”.