Non si arresta la catena di solidarietà attivata a sostegno degli allevatori madoniti messi in ginocchio dalle terribili conseguenze degli incendi che nel mese di agosto hanno devastato migliaia di ettari di colture, danneggiato aziende zootecniche e, in alcuni casi, ucciso anche animali. Grazie all’iniziativa di mutuo aiuto coordinata tra Cooperativa Sociale Verbumcaudo e Confcooperative Palermo, un camion di fieno è stato consegnato a San Mauro Castelverde, l’ultimo dei comuni madoniti. A prendere in carico la consegna è stato il gruppo spontaneo “Noi o i cinghiali”, a cui aderiscono gli allevatori del territorio che hanno già dovuto fare i conti, nei mesi passati, con un’altra emergenza, quella della proliferazione non controllata dei cinghiali. A coordinare la distribuzione del fieno alle realtà più colpite è Angelo Laplena, con il supporto di Giacinto Maimone, entrambi titolari di aziende agricole e zootecniche sul territorio, che possono contare sul sostegno di tante altre realtà zootecniche che hanno messo a disposizione mezzi agricoli e di trasporto per raggiungere i luoghi più isolati. Si tratta di un’azione, che per quanto piccola, unita alle altre iniziative che si muovono sulle Madonie, risulta fondamentale per compensare l’assenza di scorte di foraggio, essenziali per la sopravvivenza degli animali, andate in fumo a causa delle fiamme che hanno bruciato le vallate tra Gangi, Castel di Lucio, San Mauro Castelverde, Sperlinga, Geraci, Nicosia.
“Nel consegnare il carico abbiamo percepito tutta la gratitudine e la commozione generata da un piccolo gesto che può essere utile a tamponare momentaneamente l’emergenza ma che, soprattutto, colma l’enorme solitudine dei proprietari di piccole aziende in luoghi remoti e difficilmente raggiungibili e che non sono dotati di mezzi di trasporto. Sono questi lavoratori a correre il rischio del fallimento – commenta Rosa La Plena, Vicepresidente di Confcooperative Palermo – Abbiamo raccolto testimonianze di allevatori che ci dicono di aver perso tutto: interi fienili pieni di foraggio e delle scorte acquistate per l’inverno, tutto è andato distrutto; uliveti andati in fumo a pochi mesi dal raccolto, per molte famiglie fonte principale di reddito; animali abbattuti a causa delle gravi ustioni. Storie terribili, per le quali non c’è consolazione, ma anche le piccole azioni di supporto reciproco servono a far capire che siamo famiglia, siamo comunità”.
In questa azione di mutuo aiuto è stata fondamentale l’iniziativa dei produttori che hanno liberamente ceduto delle balle di fieno, così come le collette raccolte da liberi cittadini e cittadine sensibili a quanto accaduto, oltre che la disponibilità dei proprietari di mezzi di trasporto che hanno consentito la distribuzione ad ampio raggio. In tantissimi hanno dimostrato vicinanza e solidarietà alle categorie sconvol-te dall’emergenza incendi. “Riconoscersi in un territorio vuol dire impegnarsi anche nel proteggerlo e supportarlo”, aggiunge Luca Li Vecchi, presidente della Cooperativa Sociale Verbumcaudo, che gestisce l’omonimo fondo confiscato alla mafia, oggi è un presidio di legalità, coltivato da giovani che ogni giorno si impegnano nel lungo processo di restituzione del bene comune alla collettività, anche attraverso gesti concreti di vera solidarietà. “Il nostro è un modo per sentirsi in qualche modo vicini alla comunità di lavoratori e lavoratrici con cui ogni giorno, seppur a distanza di chilometri, condividiamo una missione comune: costruire speranza ed occasioni di riscatto affinché il futuro di chi vive e abita questi luoghi possa es-sere fatto di storie di sviluppo e crescita. Ancora una volta, non molliamo”.