Accade, a volte, che coloro che subiscono incidenti o siano colpiti da malattie che richiedono una lunga riabilitazione necessitano anche di un supporto psicologico. Spesso questi eventi generano nel paziente un latente stato depressivo o ansie generalizzate che non sempre sono riconoscibili da chi vive una determinata condizione psicologica. È stato dimostrato, infatti, che le persone più ansiose o soggette a depressione mostrino più difficoltà nella gestione del dolore e dunque nel processo riabilitativo.
Per questa ragione, si ritiene fondamentale la presenza costante di una figura professionale come lo/la psicologo/a. La ratio giustificatrice è ben spiegata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la quale ha definito la salute come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto in assenza di malattia o d’infermità”. È palese che il venir meno di uno di questi elementi genera nel soggetto uno squilibrio nel benessere psicofisico.
Presso il St. Thomas Hospital un gruppo di ricerca condotto da Vicki Harding e Amanda Williams, nel 2009, ha svolto un’analisi approfondita circa l’efficacia del sostegno psicologico durante l’intero percorso fisioterapico. Il team di ricerca ha rilevato che le emozioni e i sentimenti che emergono in fase di riabilitazione necessitano del sostegno psicologico, quale supporto fondamentale nel processo di guarigione. Pertanto, un celere intervento psicologico favorirà il processo di accettazione prima e adattamento poi alla patologia, facilitando la relazione terapeutica tra medico e paziente.
Ma quale percorso formativo è necessario seguire per svolgere questa professione?
La matricola che desidera studiare psicologia e formarsi affinché possa svolgere la propria professione in contesti in cui si richiede un grado più elevato di empatica oltre che di sostegno verso il paziente, dovrà optare per un percorso di studi in psicologia clinica. L’offerta formativa prevista dal corso di laurea magistrale in Psicologia con curriculum Psicologia clinica e della Riabilitazione è strutturata affinché il corsista acquisisca conoscenze delle teorie psicologiche e la capacità di applicare metodi d’indagine scientifica nell’ambito della psicologia. Il corso si pone l’obiettivo di promuovere competenze teoriche e applicative nell’ambito della psicologia dei processi cognitivi normali e patologici. Si può intervenire nei diversi ambiti, dalla neuropsicologia alle neuroscienze, in cui opera lo psicologo. Il percorso formativo consente di operare in strutture di cura del servizio pubblico e privato, in servizi di accoglienza territoriale e nelle istituzioni educative.
Studiare Psicologia Clinica nelle Università che si avvalgono della modalità didattica e-learning, sì o no?
Assolutamente sì, da qualche decennio le Università che si avvalgono della metodologia e-learning sono numerose e sempre più scelte dagli studenti di tutta Italia e non solo. Ciò consente a tutti i futuri professionisti di seguire le lezioni e le varie attività accademiche curriculari anche laddove siano lontani dalla facoltà o qualora avessero delle limitazioni legate alla professione che si sta svolgendo. Inoltre, le Università telematiche prevedono la presenza di un tutor che accompagnerà lo studente per tutto il percorso accademico fino al conseguimento del titolo. Un esempio è dato dall’Università Niccolò Cusano.
Sbocchi occupazionali
La laurea in Psicologia clinica consentirà al neo-laureato di poter accedere alle Asl, Ospedali, Cliniche, Istituzioni Scolastiche, Associazioni, Cooperative, Centri di riabilitazione, Sportelli di ascolto, Comuni, Regioni, ecc.