Palermo

Una marcia su Palermo per riaprire le Terme di Sciacca

È iniziata ieri mattina alle 7 a Sciacca la “Marcia su Palermo per le Terme”, l’iniziativa promossa dalla locale amministrazione comunale per protestare contro la Regione Siciliana (proprietaria del patrimonio termale) che dopo 6 anni dalla chiusura di tutti gli impianti non ha ancora trovato una soluzione per riaprirli e rilanciarli. “Siamo stanchi di aspettare una soluzione che ancora non arriva, ma senza le Terme le prospettive di sviluppo economico della nostra comunità sono pari a zero”, ha detto il sindaco Francesca Valenti.

La questione Terme è da anni al centro del tentativo di individuare un investitore disponibile ad ottenere gli immobili in concessione allo scopo di rimetterli in sesto e rilanciarli. Sono stati 3 gli avvisi pubblici che, tuttavia, sono andati deserti. Più recentemente il presidente della Regione Nello Musumeci aveva annunciato il coinvolgimento dell’Inail come possibile soggetto a cui affidare le Terme, ma anche questa strada sembra non essere andata a buon fine.

“Parteciperò in modo convinto e determinato alla marcia su Palermo annunciata dal sindaco Francesca Valenti per protestare contro il colpevole ritardo della Regione Siciliana nel rilancio del complesso termale di Sciacca”. Lo dice Michele Catanzaro, parlamentare regionale del PD e vicepresidente della commissione Attività Produttive all’Ars, che in questi anni attraverso diversi atti parlamentari ha più volte richiamato il governo regionale alle sue responsabilità.

“L’incontro dei giorni scorsi a Roma con i vertici Inail e un successivo colloquio con l’Assessore Armao ci hanno confermato – dice Catanzaro – che sulle Terme c’è ancora una situazione di stallo e confusione che non è più accettabile. Ecco perchè ritengo sia pienamente legittimo adottare iniziative forti e clamorose, nel solco di quanto io stesso sostenevo alcuni anni fa quando il governo Musumeci si insediava. Ero pronto a mettere le tende davanti la sede del governo regionale per sollecitare un intervento urgente che permettesse alla città di riappropriarsi dello straordinario patrimonio termale, ma con atteggiamento democratico e per rispetto istituzionale ho voluto attendere”.

“Oggi – conclude Catanzaro – non è più il tempo dell’attesa ma dell’azione, in difesa della comunità saccense e del futuro delle nuove generazioni. Invito pertanto tutti, colleghi parlamentari, associazioni e comitati compresi, a partecipare a questo momento di forte protesta democratica”.

Eppure l’iniziativa è anche al centro di polemiche. Il centro destra ha accusato l’amministrazione di avere volutamente dimenticato che le Terme sono state chiuse dal governo Crocetta. La marcia si svolgerà lungo il percorso del cammino di San Bernardo da Corleone. La prima tappa, quella odierna, è Bisacquino, la seconda (di domani) è Corleone, il terzo giorno Misilmeri e, infine, venerdì, l’arrivo a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, sede del presidente della Regione. (Ansa)

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