Cronaca

Quale vaccino agli ipertesi over 70? Lo abbiamo chiesto all’esperto

Nonostante la campagna di vaccinazione vada avanti da diversi mesi c’è ancora un’intera categoria di persone che non sanno dove “sbattere la testa”. Si tratta degli ipertesi over 70 che in diversi centri di vaccinazione siciliani, nonostante la prenotazione, non vengono vaccinati (LEGGI QUI). Secondo la distinzione fatta per fasce d’età, agli over 70 che non hanno particolari fragilità, dovrebbe essere somministrato l’AstraZeneca ma, una volta effettuata la prenotazione, raggiunto il centro di vaccinazione, ad esito della visita del medico, il 70enne iperteso (o che comunque assume farmaci contro l’ipertensione) viene spesso rispedito a casa senza vaccino.

Il problema adesso riguarda anche la fascia di età che va dai 65 ai 69 anni, da quando lo scorso 8 aprile anche in Sicilia è stata aperta una finestra di prenotazione con AstraZeneca anche per questa fascia di età. Va chiarito che alla base della scelta del medico non c’è un capriccio ma, probabilmente, una scelta prudenziale dettata dalla lettura della circolare del Ministero della Sanità del 9 Febbraio 2021, numero 5079 che fa riferimento ad un allegato ( il numero 3 della nota protocollo 0005079-09/02/2021-DGPRE), dove si legge a chiare lettere che i soggetti affetti dalle patologie, tra cui l’ipertensione arteriosa, elencate nell’allegato 3 vanno vaccinati preferenzialmente con un vaccino mNRA, Pfizer o Moderna. Peccato che al momento Pfizer e Moderna possono essere somministrati solo ad over 80 e soggetti altamente fragili, fra i quali però non sono contemplati gli ipertesi.

Allora, come diceva un noto conduttore televisivo “la domanda nasce spontanea”: in quale categoria si devono prenotare gli ipertesi over 70 e quale vaccino devono ricevere? Lo abbiamo chiesto a Mario Minore, responsabile della task force per le vaccinazioni anti-Covid in Sicilia: “I soggetti ultrasettantenni che non hanno altre patologie al di là dell’ipertensione arteriosa vanno vaccinati con AstraZeneca. Se nel corso della visita al singolo paziente il medico ritiene di non dover somministrare questo vaccino allora deve attivarsi al fine di consentire la somministrazione di un vaccino ad mNRA, o sul momento o nel più breve tempo possibile”.

Al di là del chiarimento di Mario Minore, il quadro normativo rimane nebuloso ed a tratti contraddittorio (come dimostra il confronto fra l’elenco delle fragilità previste nella c.d. “categoria 1” e la circolare ministeriale del 9 febbraio 2021). Sarebbe auspicabile un intervento chiarificatore del Ministero, ma in attesa di ciò quello che ogni paziente può legittimamente pretendere, di fronte al rifiuto di somministrare AstraZeneca, è l’immediata vaccinazione con un vaccino ad mNRA o, in assenza di dosi disponibili sul posto, la prenotazione in categoria 1.

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