Una lunga lettera per manifestare le loro perplessità è stata inviata dalla Cisl Fp a varie personalità del mondo politico siciliano per la questione ospedale “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana. Nella lettera, dice il sindacato, si registra “la mancata ripartenza dell’offerta sanitaria, così come promesso dai Sindaci e dal Commissario all’emergenza Covid della provincia di Palermo, quando hanno ritenuto utile individuare “l’opportunità” a trasformare il presidio di Petralia, in Covid Hospital”.
Ad oggi, prosegue la lettera “non sembra ci sia stato un rilancio dell’Ospedale, in quanto non risulta pervenuta nessuna Tac di nuova generazione, non è mai stata attivata una Terapia Intensiva, non è mai stata creata una nuova area grigia, che potesse dare sicurezza in un ospedale misto, non è arrivato quel personale Medico specializzato. Ma come già verificatosi, dopo la Ginecologia è stata azzerata anche la Chirurgia, sospendendo di fatto tutte le attività in elezione ed utilizzando i Chirurghi per coprire le guardie al pronto soccorso, inoltre sono state ridotte tutte le attività ambulatoriali e in alcuni casi, addirittura sospese”.
Sin dall’inizio i sindacati avevano manifestato le loro perplessità sulla trasformazione del nosocomio in covid hospital. “Lo avevavamo ritenuto inopportuno perché non idoneo, considerate le difficoltà di lontananza geografiche e le difficoltà sorte negli anni (certamente più semplici delle condizioni emergenziali come quelle che si sono verificate) a potere reclutare personale medico specializzato, ma vista l’emergenza e la determinazione delle Istituzioni, sin dal giorno dopo, condividendolo con tutti i lavoratori, abbiamo ritenuto opportuno collaborare affinché tutto funzionasse alla perfezione. A distanza di quasi sei mesi riteniamo una priorità non più rinviabile, la riapertura delle attività chirurgiche in elezione, la riattivazione degli ambulatori e il potenziamento delle attività di vaccinazione, così come già avviene per altri distretti sanitari, vista la percentuale di popolazione anziana residente presso questo distretto”.
Ma per farlo, dice il sindacato, occorre “il reperimento di personale medico specializzato (Internisti, cardiologi, anestesisti, chirurghi), perché gli ormai pochi medici rimasti presso il Presidio ospedaliero, non sono più in grado di garantire l’attuale ordinario”. La Cisl Fp ha chiesto un cronoprogramma per consentire la ripartenza dell’ospedale.