Domenica 4 ottobre al Museo Mandralisca di Cefalù si inaugura – alla presenza dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, del Sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, della Soprintendente dei Beni Culturali di Palermo, Caterina Greco – la mostra di Domenico Pellegrino “Eracle. L’uomo, il mito, l’eroe“, che resterà aperta al pubblico dal 5 ottobre al 31 gennaio 2021.
Il raffinato gruppo bronzeo di Eracle con la cerva da Cerinea, da sempre uno dei reperti più famosi e ammirati del Museo Salinas, esce per la prima volta dai locali dell’ex Casa Conventuale dei Padri Filippini all’Olivella, dove dal 1866 ha sede il Museo Nazionale poi divenuto Museo Archeologico Nazionale e infine intitolato nel 1995 ad Antonino Salinas. Questa circostanza contribuisce ad accrescere l’unicità di un evento che già di per sé offre molti spunti innovativi.
“La mostra di Domenico Pellegrino rappresenta simbolicamente – dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – l’apertura di un dialogo e un’iniziativa che si candida a far diventare un fatto eccezionale come una nuova normalità. La mostra che si inaugura al Mandralisca costituisce, infatti, l’avvio di una politica di collaborazione che vede, innanzi tutto, i grandi Musei Regionali dialogare con le piccole realtà museali per arricchirne l’offerta culturale e, in secondo luogo, rafforza il confronto tra arte antica e contemporanea nella ricerca di una continuità espressiva che troppo a lungo è sembrata sincopata, se non addirittura negata. Domenico Pellegrino, che attraverso questa produzione artistica si conferma sempre più “artista della luce”, ci ricorda le sfide che da sempre l’essere umano è chiamato ad affrontare sfide con il mondo esterno ma anche, e soprattutto, con le proprie paure, incertezza, solitudine, senso della vita, precarietà. E cosa di più attuale possiamo immaginare se non una mostra che oggi, in tempo di Covid, ci richiama a scoprire la forza interiore in una “visione luminosa” quale quella che ci offre la mostra?”.
Per Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” la mostra del Mandralisca “rilancia, in un inedito e stimolante dialogo con le opere contemporanee di Domenico Pellegrino, l’interesse verso una scultura che riproduce un episodio per molti versi meno noto delle fatiche di Eracle, quello della cattura della cerva dalle corna d’oro sacra ad Artemide che, nei dintorni della città di Cerinea, sfuggiva ai cacciatori impegnandoli in corse perennemente sfiancanti. Non v’è dubbio che questa seppur temporanea ambientazione esalti, per contrasto, la relazione che si istituisce con le opere di Domenico Pellegrino, attraverso le quali il tema delle imprese di Eracle viene declinato tenendo conto del simbolismo implicito che le peregrinazioni occidentali assumono nell’eroe greco per eccellenza, la cui narrazione mitologica sottende la storia della colonizzazione greca nel Mediterraneo. La nave, con cui Pellegrino apre la mostra, è lo strumento antico (e moderno) con il quale ancora oggi, come ieri, si continuano a percorrere le vie liquide dell’universo mediterraneo che disegna paesaggi, muove conflitti, apre conoscenze e infine crea il suo immaginario mitico e i suoi eroi”.
In fondo, l’artista ci ricorda come la conquista della conoscenza e l’ampliarsi degli orizzonti dell’uomo costano sempre fatica e coraggio; sempre più fatica e ancor più coraggio. E l’eroe in fondo è ancora emblema della sfida, ragione per cui la figura di Eracle può costituire, oggi come ieri, un riferimento enigmatico e potente.