Al tempo di coronavirus, c’è un’Italia che si rialzerà, che rinascerà e tornerà a volare. Questa rinascita si attende anche in Sicilia con tante aziende che nonostante il periodo di fermo hanno deciso di investire sull’e-commerce. Nicola Fiasconaro, da qualche tempo è diventato l’ambasciatore dei sapori siciliani nel mondo e crede che l’agroalimentare possa essere il volano per l’economia siciliana. La sua azienda, con base a Castelbuono, borgo di 9mila anime immerso nella vallata delle Madonie, da anni è un marchio dolciario di qualità che per fronteggiare la crisi acuita dal covid-19 ha deciso di spostare tutto sull’e-commerce.
E allora commercio elettronico sia. Pian piano altre aziende del territorio hanno deciso di implementare una funzione che molti avevano già utilizzato in passato con buoni risultati, ma che adesso la crisi ha accelerato come processo necessario per far fronte alle perdite economiche.
Nello specifico c’è un boom della vendita di farina tra i prodotti della spesa. Le vendite di farina sono cresciute del 185% nella settimana che va dal 9 al 15 marzo. Distribuzione porta a porta anche per le aziende lattaio-caseario: il latte a lunga conservazione (+62%), la pasta (+65%), le uova (+59%), i surgelati (+48%), il caffè macinato (+26,2%), burro (+71,9%). Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 9 a domenica 15 marzo è stato del +97,2%.
E poi c’è un altro dato interessante. Mentre nelle città italiane si fa la coda davanti ai supermercati, nei piccoli centri si è tornati al passato. A quel passato fatto di botteghe, o come vengono chiamate da queste parti le putìe. Piccoli negozi che soddisfano la domanda da parte di clienti sempre più esigenti. Negli ultimi 20 giorni, le vendite della Grande Distribuzione Organizzata continuano la crescita a doppia cifra (+11%), ma le piccole botteghe al Sud registrano gli incrementi più alti su base tendenziale. Una persona su tre si fa mandare la spesa direttamente a casa: risparmiando tempo prezioso e denaro. Questa è l’Italia dei piccoli borghi.