La neve a Piano Battaglia è arrivata. Poca, certo. Ma da queste parti non se ne vedeva da parecchio tempo. Eppure la bellezza del paesaggio innevato lascia, dopo poco, un po’ allo sconforto. Perché gli impianti sono fermi e silenziosi. L’annata 2020 insomma è “saltata” a piè pari. Anche quest’anno è tornato tutto com’era prima della rinascita di questo luogo, fatto di annunci, tagli dei nastri, e poco turismo. Piano Battaglia, insomma, non riesce ad elevarsi a stazione turistica di riferimento del Parco delle Madonie.
Le difficoltà ci sono, certo. Ma è la burocrazia che sta distruggendo questo settore e tutto l’indotto che ruota attorno ad esso. Il giro di accuse, più o meno velate, tra gli attori protagonisti della vicenda, non fa certo bene a Piano Battaglia. Il meteo non è stato favorevole, certo. Ma a pensarci bene, meglio così. Visto che un’annata piena di neve avrebbe solo reso più amara questa situazione paradossale. Ormai la primavera è alle porte. E bisognerebbe pensare a programmare la stagione estiva con tante visite ed escursioni da poter organizzare.
Il turismo “di montagna” è un comparto da non sottovalutare, anzi da incentivare. E il Parco delle Madonie ha tutto per diventare un punto di rifierimento. Di neve, quest’anno ce n’è stata veramente poca. E qui non hanno saputo cogliere nemmeno quelle piccole opportunità che sono state concesse dal meteo veramente inclemente. Vedi oggi per esempio. Eppure l’inverno 2020 non è così lontano come sembra. Mancano otto mesi. E non ci si può permettere il lusso di farlo passare di nuovo. Ne va della sopravvivenza delle comunità delle Madonie. Che hanno il diritto di sfruttare queste occasioni di economia.
(ph Madonie a passo lento)