Entri in classe e come immagine del desktop, invece del divo musicale del momento, trovi Liliana Segre. Questo accade a Petralia Sottana nella classe IV A del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto di Istruzione Superiore Pietro Domina. I ragazzi, coinvolti in varie iniziative nella settimana dedicata alla Giornata della Memoria, sono rimasti particolarmente segnati dalla testimonianza rivolta alle scuole della Senatrice Liliana Segre, trasmessa in diretta dal teatro degli Arcimboldi di Milano e seguita dagli alunni del Pietro Domina.
L’emozione è il coinvolgimento dei ragazzi sono stati così forti da non farli rimanere “indifferenti”, e con la sensibilità e la semplicità che li contraddistingue, si sono posti degli interrogativi: possiamo mai riparare quanto fatto soffrire a questa donna? Possiamo rimediare a quanto le è stato negato a causa di una ingiusta legge? La Senatrice Segre, nel suo intervento, ha sottolineato che la prima cosa che ha sofferto, all’atto della promulgazione delle leggi razziali, è stato il divieto di poter frequentare la scuola, aver negato il diritto allo studio. Da qui la proposta dei ragazzi della IV A, “nominarla” compagna di classe onoraria.
Gli alunni si sono rivolti alla coordinatrice di classe, Lucia Macaluso, al Dirigente Scolastico, Fernando Cipriano, per chiedere se ciò fosse attuabile. Dirigente Scolastico e docente hanno spiegato loro che a oggi non esiste uno strumento normativo per convalidare questa “nomina”, ma orgogliosi di avere degli alunni non “indifferenti”, si sarebbero ugualmente adoperati affinché la loro proposta potesse raggiungere la Senatrice Liliana Segre e la Ministra Lucia Azzolina. E così è stata trasmessa la lettera, che pubblichiamo.
“Gentilissima Senatrice Liliana Segre,
in questi giorni nella nostra scuola abbiamo dedicato delle ore ad approfondire le tematiche sulla shoah, le leggi razziali e sull’importanza della Memoria affinché ciò che è stato non possa ripetersi. Il 20 gennaio, con particolare attenzione, abbiamo seguito la diretta della Sua testimonianza dal teatro degli Arcimboldi di Milano. Una testimonianza toccante, che ci ha fatto riflettere molto su quanto è accaduto e su quanto Lei abbia in prima persona sofferto. Sembra impensabile che nella nostra terra, l’Italia, degli uomini abbiano potuto avere l’ardire di applicare delle leggi che distinguessero le persone per “razza”, per genere, religione o opinione; sembra altresì impossibile che fosse impedito ai ragazzi ebrei di poter frequentare la scuola.
Essere privati di un diritto che riteniamo “naturale” come quello allo studio, negato in nome di un ingiustificato odio verso chi una legge ha etichettato come diverso, ci ha molto colpito e amareggiato. Le Sue parole ci hanno segnato nel profondo, la testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle l’orrore dell’antisemitismo è per noi infinitamente preziosa. Le siamo immensamente grati per tutto quello che sta facendo per la nostra generazione, per essere testimone di una pagina vergognosa della nostra storia, per renderci partecipi di ciò contribuendo a farci diventare persone migliori e “guardiani” della democrazia. La nostra classe ha meditato, e in un certo senso vorrebbe riparare a quanto Le è stato negato in quegli anni nominandoLa nostra “compagna di classe onoraria“.
Sappiamo bene che ad oggi non esiste uno strumento per il conferimento di questo riconoscimento, ma per noi è importante farlo, affinché non venga mai dimenticata la Sua testimonianza. Desideriamo che il Suo impegno quotidiano, morale e civile, diventi anche il nostro a garanzia di un futuro di pace, libero da pregiudizi, razzismo e intolleranza. Con sentimenti di stima e riconoscenza.
La IV A del Liceo delle Scienze Umane di Petralia Sottana
Valeria Alaimo, Irene Albanese, Morena Aliseo, Alessandro Arata, Iside Maria Calabrese, Matilde Calderaro, Simona Cammarata, Matilde D’Alberti, Marzia Farinella, Alessio Alfredo Federico, Arianna Gennaro, Sofia Gennaro, Maria Adelaide Giaconia, Chiara Meli, Stefania Nigrelli, Mario Piscitello, Diego Raimondi, Andrea Rizzitello, Gaia Grazia Romana, Veronica Sanfilippo