“Dopo tre anni dalla presentazione della proposta progettuale da parte dell’Unione (21 aprile 2017), elaborata grazie ad un percorso di co-progettazione che ha coinvolto la gran parte dei musei presenti sul territorio sotto il costante e continuo coordinamento della Sosvima, è finalmente arrivata l’approvazione ed il riconoscimento ufficiale
dell’Ecomuseo delle Madonie, unico per le caratteristiche intrinseche e per diffusività” a darne notizia in una nota congiunta sono l’amministratore unico di Sosvima Alessandro Ficile e il presidente dell’Unione dei Comuni Pietro Macaluso.
L’Ecomuseo delle Madonie, avrà sede legale presso l’Unione dei Comuni a Petralia Soprana e sedi operative presso le
8 realtà museali aderenti, che svolgeranno il ruolo di “centri di interpretazione territoriale”, per la realizzazione delle prime Mappe di Comunità e che potranno contare sulle risorse di personale altamente qualificato, già dipendente delle istituzioni museali.
Questi gli 8 musei aderenti che andranno a costituire il primo nucleo dell’Ecomuseo: Museo Civico “A. Collisani”, Petralia Sottana; Museo Civico, Castello dei Ventimiglia, Castelbuono; Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”, Caltavuturo; Museo Civico, Castellana Sicula; Museo Civico “S. Naselli”, Gangi; Museo delle Madonie MUSeBArch, Geraci Siculo; Museo Trame di Filo, Isnello; Museo della Manna, Pollina.
Il nuovo percorso –aggiunge Alessandro Ficile – che contiamo di attivare a breve, consentirà di rafforzare l’omogeneità culturale, geografica e paesaggistica, creando delle sinergie sempre più forti tra le “antenne” (i musei designati ed attrezzati per questa funzione) ed il territorio. In particolare, l’intero processo, sarà ulteriormente alimentato grazie alle risorse che, a partire dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), consentiranno di sviluppare il rapporto con chi vive nell’area madonita, implementando la filiera interna ed i flussi di un turismo sostenibile.
In tal senso, un importante punto di partenza rimane la Rete Museale MUSEA, che permetterà di avere un costante monitoraggio nonché la condivisione delle attività. Obiettivo primario del progetto –conclude Alessandro Ficile – sarà quello di puntare alla costruzione di un percorso che avvicina e rende partecipi vasti strati della popolazione: in tal senso lo scambio intergenerazionale sarà assicurato dal coinvolgimento delle scuole e dal progetto di costituzione dei cosiddetti “archivi viventi”. L’approccio delle scuole si renderà necessario per la costruzione di una narrazione del territorio proiettata al futuro a partire dalla conoscenza delle tradizioni, della storia del luogo, dalla individuazione dei “luoghi del cuore”.