Botta e risposta fra il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina e il sindaco di Castellana Franco Calderaro. Dopo la lettera pubblicata dalla nostra testata giornalistica (leggi questo articolo) con la quale Lapunzina lamentava il fatto che i comuni delle basse madonie erano stati tagliati fuori d’improvviso dal conferimento nella discarica di Balza di Cetta, arriva la risposta di Franco Calderaro che, a nome dei sindaci dei comuni soci Ama, scrive:
“I Sindaci soci di Ama al fine di fare chiarezza, precisano quanto segue: la discarica di Castellana Sicula è stata realizzata con lungimiranza e sensibilità dai comuni delle alte Madonie per soddisfare le esigenze di un comprensorio che soffre di una elevata condizione di marginalità e sopportando un costo ambientale che permarrà nel tempo anche dopo la definitiva chiusura della discarica. Sensibilità che ad oggi non ci risulta abbiano dimostrato quegli Amministratori che oggi lamentano l’emissione del predetto provvedimento.
Prima del rilascio dell’autorizzazione Aia, nella discarica conferivano esclusivamente i comuni soci di Ama Spa. Successivamente al rilascio della predetta autorizzazione, ai comuni soci sono stati aggiunti con diverse ordinanze e decreti emessi dalla Regione, ulteriori quantitativi di rifiuti indifferenziati pari a circa 40-60 tonnellate giornaliere oltre che a migliaia di tonnellate di sovvalli provenienti da tutta la Sicilia. La suddetta discarica è suddivisa in 3 vasche (inferiore-intermedia-superiore). A causa di avverse condizioni meteorologiche, nel 2009 si sono verificati alcuni dissesti che hanno interessato l’area della discarica e in particolare la vasca superiore che pertanto veniva stralciata dalla suddetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Da mesi la discarica opera grazie alle diverse ordinanze emesse dal sindaco di Castellana Sicula che, con senso di responsabilità, si è sostituito ad altri Enti sopperendo in tal modo anche all’inerzia della SRR di appartenenza che avrebbe dovuto attivarsi per la risoluzione delle diverse problematiche inerenti gli impianti non ultima quella relativa la strada di accesso alla discarica di Balza di Cetta. Appare del tutto evidente che il perdurare di tali abbancamenti, nelle quantità sopra evidenziate, hanno comportato la drastica riduzione della capacità residua che, in assenza del necessario provvedimento adottato dal competente Dipartimento Regionale, sarebbe stata raggiunta nel prossimo mese di febbraio.
Alla luce delle predette considerazioni, e delle conseguenze che la chiusura della discarica avrebbe comportato per l’intero comprensorio delle alte Madonie, i sindaci dei comuni soci di Ama, hanno richiesto la riduzione dei conferimenti per prolungare la vita utile della discarica in attesa che vengano realizzati i lavori di adeguamento della terza vasca la cui progettazione, in presenza delle necessarie risorse finanziarie, risulta già avviata dal Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti. Appaiono pertanto infondate e pretestuose le accuse mosse dal presidente del Cda della Srr Palermo Provincia Est Rosario Lapunzina nei confronti di quei sindaci che, al solo scopo di tutelare i legittimi interessi dei cittadini delle alte Madonie, hanno richiesto un provvedimento d’urgenza ai competenti Organi Regionali.
I Sindaci, nel ringraziare l’Assessore Pierobon e il Direttore Generale del Dipartimento Cocina, si rendono disponibili, nello spirito solidaristico che ha sempre animato il loro operato nel corso degli anni, a ricevere i rifiuti dei comuni in atto esclusi, non appena attivata la terza vasca“.