“La guerra dei rifiuti”: discarica di Castellana solo per le Alte Madonie

Redazione

Cronaca - La decisione

“La guerra dei rifiuti”: discarica di Castellana solo per le Alte Madonie
24 comuni della Provincia di Palermo sono stati dirottati presso l’impianto di Alcamo in provincia di Trapani

06 Dicembre 2019 - 19:13

Da oggi, a causa di un decreto adottato dal dirigente generale del dipartimento regionale rifiuti, 24 comuni della Provincia di Palermo che conferivano i propri rifiuti nella discarica di Castellana Sicula sono stati dirottati presso l’impianto di Alcamo in provincia di Trapani.

Oltre 40 tonnellate di rifiuti viaggeranno ogni giorno verso la cittadina trapanese con un ingente aggravio di costi per le amministrazioni comunali interessate, che non potrà non ripercuotersi sui cittadini contribuenti. Per il presidente della Srr Palermo Provincia Est, Rosario Lapunzina, si tratta di una scelta sbagliata, sia nel merito che nel metodo: “Siamo inorriditi e amareggiati per come queste situazioni vengono gestite dal Dipartimento Acqua e Rifiuti. Dall’oggi al domani si prende una decisione così importante senza preventivamente consultare i Comuni, né tantomeno sentire la Srr. Le motivazioni di una tale scelta non derivano dal fermo impianto per un guasto improvviso, ma da una decisione strategico-gestionale che mira a salvaguardare la vita residua della discarica. Su indicazione del sindaco di Castellana Sicula Francesco Calderaro, sono stati autorizzati al conferimento i soli Comuni appartenenti al territorio delle Alte Madonie, mentre sarebbe stata auspicabile, e sicuramente più equa, una autorizzazione al conferimento che garantisse tutti i Comuni della Srr. Tale obiettivo si poteva raggiungere diminuendo il quantitativo di ogni Comune, piuttosto che penalizzarne alcuni a vantaggio di altri”.

“Oppure -aggiunge il sindaco Lapunzina – si poteva pensare di premiare i Comuni con le più alte percentuali di raccolta differenziata. Il provvedimento adottato mina la leale collaborazione tra gli Enti e lede il principio di solidarietà all’interno del medesimo Comprensorio; ragioni per cui chiedo al Dipartimento di sospenderlo e di istituire, nell’immediato, un tavolo di confronto, a cui la Srr rivendica, con forza, il diritto di partecipare”.

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