Oggi pomeriggio presso Palazzo Comitini, sede della Città Metropolitana di Palermo, l’incontro di verifica delle condizioni della vertenza Blutec Termini Imerese. Erano presenti, il Sindaco metropolitano Leoluca Orlando, la Presidente del Consiglio Comunale di Termini Imerese Anna Amoroso, l’Assessore al lavoro del Comune di Palermo Giovanna Marano, il Coordinatore Area Sviluppo Economico Città Metropolitana di Palermo Filippo Spallina, i Sindaci dei Comuni di Caccamo Nicasio Di Cola, di Aliminusa Filippo Dolce, di Cerda Salvatore Geraci, di Lascari Caterina Provenza ( Assessora Lavori Pubblici), di Baucina Antonina Manfré (Assessora Attività Produttive), di Ventimiglia di Sicilia Antonio Rini, di Campofelice di Rocella Michela Taravella, di Trabia Emanuele Lo Bono (Assessore all’Urbanistica), e i rappresentanti delle sigle sindacali Fiom Roberto Mastrosimone, Fim Antonio Nobile e Uilm Vincenzo Comella.
Nel corso dell’incontro è stata sottoscritta e condivisa la seguente lettera aperta: “Potrebbe ora aprirsi una nuova fase. Sicuramente oggi il territorio non deve essere ostaggio di scelte miopi. Inizia un percorso nuovo che è sottolineato dalle potenzialità offerte dalla recente Amministrazione straordinaria di Blutec e dal subentro della cassa integrazione per i 12 mesi iniziali. Si possono ora prevedere altri scenari con la collaborazione e il lavoro sinergico di tutte le realtà coinvolte, che si possono e si devono coinvolgere.
Il Comitato dei Sindaci – ormai formalmente costituito – dell’area termitana e la Città Metropolitana confermano volontà di piena sintonia con le Organizzazioni Sindacali e sollecitano massima attenzione del Governo nazionale, in modo specifico con i Ministri per il Sud e la Coesione Territoriale, quello dello Sviluppo Economico e quello delle Infrastrutture e Trasporti; del Governo regionale, Presidente e Assessori competenti; del Presidente dell’Autorità del Sistema Portuale della Sicilia Occidentale e degli Amministratori Straordinari di Blutec.
A tutti loro viene proposto un tavolo permanente ed un’adeguata modulazione di accordo di programma per le scelte strategiche di sviluppo dell’intera area industriale, dando massima attenzione ai 300 lavoratori dell’indotto, per i quali va garantita protezione sociale”.