Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Culturale Mandralisca dopo le voci insistenti di una sua possibile chiusura.
“Il Governo Regionale ha deliberato anche per il 2019 i contributi a favore di Enti siciliani impegnati in attività culturali ritenuti meritevoli di attenzione e di sostegno (la ben nota ex tabella H). La Fondazione Culturale Mandralisca aveva avanzato la richiesta di 300.000 euro destinati a cofinanziare le attività connesse alla fruizione museale. La Commissione istruttoria, istituita presso l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, aveva ritenuto ammissibile il contributo nella misura di euro 250.000. Nella deliberazione conclusiva tale ultimo importo è stato ridotto del 71%, per cui il contributo finale risulta fissato nella misura di euro 72.500,00. Somma inferiore di oltre il 38% rispetto a quella riconosciuta per il 2018 (117.000 euro).
Siamo consapevoli che in una situazione di generale restrizione delle risorse non tutte le richieste possono essere accolte nella misura proposta; ma lamentiamo l’applicazione di tagli differenziati che hanno penalizzato il nostro Museo rispetto ad altri istituti culturali, mortificandone il valore e la qualità della offerta culturale. Vale la pena sottolineare come la proposta culturale del Museo superi i confini regionali; e ciò non in astratto, come hanno dimostrato le mostre internazionali “Antonelliane “di Palazzo Abatellis (dicembre 2018-febbraio 2019) e, con ben più ampio respiro internazionale, quella di Palazzo Reale di Milano (marzo-giugno 2019), nelle quali il nostro Ritratto d’Ignoto è stato esposto ed ammirato da centinaia di migliaia di visitatori di tutto il mondo. Ed è bene precisare che si è trattato di mostre nelle quali il Governo Regionale ha partecipato attivamente, persino sollecitando la nostra partecipazione, convinti, come tutti, del grande valore culturale e promozionale, per tutta la Sicilia, di iniziative di questa natura.
Il Museo, a seguito delle due mostre antonelliane, ha stipulato un accordo con i Musei Civici di Pavia per due mostre congiunte, a Cefalù ed a Pavia, del Ritratto d’Ignoto del nostro Museo e del Ritratto d’Uomo esposto nel Museo di Pavia. E sempre nell’ottica di questa politica di scambi – l’unica possibile, nelle condizioni date, per arricchire l’offerta del Museo – il Mandralisca ha esposto da marzo a novembre 2019 le due grandi opere di Giorgio Vasari dal titolo “La caduta della Manna”, in prestito dalla Galleria Abatellis di Palermo.
Il nostro è il primo fra i Musei siciliani privati in termini di afflusso di visitatori e di entrate provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso, collocandosi appena sotto l’importo degli incassi della Galleria Regionale Abatellis, il cui patrimonio espositivo ha ben altro valore attrattivo, per rilievo ed ampiezza tematica delle opere.
Le entrate proprie del Museo non sono sufficienti a coprire i costi di gestione. E’ bene sottolineare che questa è una condizione che accomuna tutte le realtà museali, sia private che pubbliche, sia in Sicilia che altrove. Di questo tutti – cittadini, autorità locali, operatori economici e istituzioni regionali – devono avere contezza. L’apporto pubblico, in tutte le sue espressioni, è imprescindibile e di fondamentale importanza. A questa responsabilità non può sottrarsi il Governo Regionale, perché il nostro Museo è parte importante dell’offerta culturale regionale (pur rimanendo un’Istituzione Privata), ossia di quel mix di risorse uniche e di alta qualità attrattiva, su cui si fonda, è bene ribadirlo, la scommessa del turismo culturale della regione. Dalle parole ai fatti. Per essere credibili.
L’Amministrazione comunale ha dimostrato una crescente e partecipata attenzione alle problematiche del Museo. Superata la criticità del dissesto di bilancio, il Sindaco e l’Assessore alla Cultura hanno potuto dare concretezza ad una sensibilità che c’è sempre stata, producendo già alcuni parziali esiti, ad esempio con la concessione di un contributo di 40.000 euro a valere sulle entrate della imposta di soggiorno.
Occorre fare ulteriori passi avanti. In questa positiva ed importante direzione si colloca il progetto promosso dall’Amministrazione Comunale di una gestione integrata dell’ offerta culturale cefaludese, con la previsione anche di un ticket unico per la fruizione del patrimonio culturale cittadino. Soltanto in questo modo sarà possibile ridurre lo scostamento fra il numero di arrivi e presenze turistiche (elevato ed in crescita) e la fruizione di tutto il patrimonio culturale locale, sia quello più immediatamente suggestivo, sia l’altro più complesso e denso di valenze culturali, come quello dell’offerta museale del Mandralisca.
Dalla Comunità locale, e soprattutto dagli operatori dell’industria turistica locale ci si attende una maggiore consapevolezza dell’ importanza dell’ offerta culturale del Mandralisca, anche sotto il profilo delle ricadute sulla loro attività. L’industria turistica non reggerebbe senza gli attrattori. E questi vanno ricercati, valorizzati con impegni precisi.
Al Museo ed alla sua gestione, naturalmente, compete l’onere di assicurare l’utilizzo efficiente delle risorse e la massimizzazione delle performance, nelle condizioni date. Nessuno vuole sfuggire a queste responsabilità, né il Consiglio di Amministrazione e nemmeno il Personale. Con il sindacato ed il personale si sta sviluppando un fruttuoso, ed ormai conclusivo, confronto per ridefinire le relazioni contrattuali di lavoro, adeguandole a quelle vigenti in tutti i musei privati nazionali. E ciò per raggiungere e garantire un allineamento degli assetti retributivi e del modello organizzativo con quelli degli standard nazionali.
Dai Fondi strutturali europei attendiamo il finanziamento di due progetti, già approvati, attraverso i quali si apporteranno modifiche importanti alla struttura del Museo ed al suo modello di fruizione, e questo per renderne più attraente e interessante la visita e per adeguarne la qualità espositiva agli standard richiesti per realizzare mostre di opere di grande valore. Contiamo di realizzare gli interventi nella prima metà del 2020. A conclusione dei quali, il Museo potrà integrare al proprio interno anche alcuni fondamentali “servizi aggiuntivi” con l’obiettivo di aumentare le entrate proprie.
In sintesi, la Fondazione non elemosina risorse. Chiama piuttosto tutti i soggetti pubblici e privati alla responsabile condivisione di una mission, nella consapevolezza di svolgere un servizio importante per la comunità locale, per la cultura regionale e per il turismo culturale. Sulla base di ciò chiede i sostegni necessari che integrino le risorse proprie, con la piena e concreta responsabilità di doverle utilizzare con il massimo di efficienza e di efficacia operativa”.