Mentre i sindaci di 15 comuni del palermitano (Carini, Trappeto, Balestrate, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Piana degli Albanesi, Altofonte, Misilmeri, Villabate, Ficarazzi, Godrano, Roccapalumba, Camporeale e Bagheria) scendono in piazza per protestare contro l’ennesima emergenza-rifiuti, dalla Regione arriva la svolta sul caso dell’impianto di trattamento dell’umido di Termini Imerese.
Molti comuni dopo la chiusura dell’impianto Raco di Catania per manutenzione, conferivano esclusivamente a Termini Imerese, che però adesso non potrà più ricevere i rifiuti organici finché non ripristinerà le condizioni di sicurezza. Della chiusura dell’impianto di Termini, ne ha dato notizia il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars, Luigi Sunseri, che proprio ieri aveva chiesto l’intervento immediato della Regione, alla luce dei rilievi fatti dall’Arpa. Dopo l’ispezione, era emerso che l’impianto inquinava. “Il provvedimento del dipartimento Acqua e rifiuti – afferma Sunseri – è una vittoria per i cittadini e un riconoscimento del loro sacrosanto diritto alla salute che veniva calpestato dall’impianto, considerato quanto accertato dai tecnici dell’Arpa”.
Secondo l’Arpa, infatti, “l’impianto gestito da Ecox non ha le caratteristiche e i presidi ambientali utili a garantire una corretta gestione del processo senza arrecare danni all’ambiente circostante ed alla salute dei cittadini”. Tra le principali lacune individuate dall’Arpa nell’impianto di Termini ci sono cumuli di potatura di sfalci senza copertura, ampie zone di percolato, odori nauseabondi e l’assenza di presidi ambientali utili a prevenire la dispersione del rifiuto liquido, l’emissione e la dispersione di odori particolarmente intensi nell’area.