La Corte di Cassazione l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei fratelli Rodolfo e Domenico Virga di Gangi emessa per l’operazione “Terre emerse” sulla mafia agraria di Nebrodi e Madonie. I supremi giudici hanno accolto il ricorso degli avvocati Giovanni Castronovo, Valerio Vianello e Debora Speciale, escludendo, come già avvenuto nel riesame, il metodo mafioso.
Con l’operazione “Terre emerse” la Procura di Caltanissetta portava alla luce un sistema illecito di gestione di terreni e contributi agricoli da parte di Cosa Nostra. L’inchiesta ruota attorno alla famiglia Di Dio, originaria di Capizzi, nel Messinese, ma residente in provincia di Enna. I potentati mafiosi avrebbero messo le mani sui fondi comunitari ottenuti attraverso l’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura.
Gli esponenti del clan Di Dio, grazie al placet dei responsabili del mandamento mafioso di San Mauro Castelverse – i Virga appunto secondo gli inquirenti – si sarebbero impossessati di aree vastissime, ed anche alcuni terreni demaniali.
Non si conosco ancora le motivazioni della sentenza emessa dalla Suprema Corte ma sembra che i legali dei fratelli Virga abbiano incentrato il ricorso sull’erronea interpretazione del contenuto delle intercettazioni, sul difetto di motivazione da parte del giudice per le indagini preliminari e sull’assenza di esigenze cautelari . Il collegio difensivo messo insieme da Domenico e Rodolfo Virga avrebbe infatti posto l’accento su un dato interpretativo della normativa sulla custodia cautelare per cui la pericolosità di un indagato non può basarsi sui suoi trascorsi giudiziari (i fratelli Virga hanno infatti diversi precedenti penali, anche per mafia) ma deve essere attuale.
L’arresto dei fratelli Virga, che nel frattempo avevano già ottenuto la meno afflittiva misura cautelare dell’obbligo di dimora a Palermo, sarebbe frutto di un grande equivoco. ” E’vero, tra i Virga e i Di Dio ci sono stati dei rapporti, ma solo per comprare salumi, uova ed altri generi alimentari …” così hanno sostenuto i legali.