Igea – Gangi 6-0
Marcatori: pt 20′ e 33′ Paludetti, 36′ Alosi; st 6′ e 21′ La Spada, 15′ Gatto
Igea: Barca, Leo, Mondello, Alosi (13′ st Maisano), Sciotto (34′ st Chiofalo), Parisi, Paludetti (11′ st Piccolo), Gatto, La Spada (27′ st Maggio), Genovese, Bucolo. All.: Furnari
Gangi: Fagone, Bencivinni (13′ st Galletto), Arena, Di Maggio (36′ st Barreca), Attinasi, Priola, Bevacqua, Scavuzzo (1′ st Manetta), Elamraoui, Patti (28′ st Serio), Tarantino. All.: Salvo
Arbitro: Di Mario di Ciampino
Umiliante sconfitta del Gangi al D’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto. Il fatto che i madoniti si trovassero di fronte la squadra più in forma del campionato non serve a giustificare una figuraccia inconciliabile con gli sforzi fatti ad inizio campionato per allestire una rosa che, sulla carta, dovrebbe competere per la vittoria del campionato. E’ vero, l’infermeria dell’Asd Gangi è affollatissima (ed anche su questo bisognerebbe interrogarsi) ma quando hai in campo giocatori del calibro di Fagone, Di Maio, Areana, Priola, Elamraoui, Patti non è possibile prendere sei sberle. A meno che non ci siano altri problemi che vanno ben oltre la carente condizione atletica.
A questo punto bisogna anche interrogarsi sull’utilità di mantenere intatta questa armata brancaleone che ha perso 4 partite su 7 imbarcando la bellezza, si fa per dire, di 15 gol. Ieri la difesa è stata inguardabile, peggio della linea difensiva solo il portiere Fagone, che dopo aver salvato la vittoria della settimana scorsa parando un rigore, ieri si è fatto prendere in giro dalle punizioni, francamente non irresistibili, di Alosi e Gatto, ed ha completato l’opera con l’uscita a vuoto sul 6-0 firmato da La Spada. Impalpabile il reparto avanzato. Non un idea, non una trama di gioco. Domenica prossima l’ultimo appello. Contro il Merì, usando un vecchio detto calcistico, bisogna “vincere e convincere” perchè i tre punti, laddove dovessero arrivare, non basterebbero a colmare il ritardo su quelle che, sulla carta, dovrebbero essere le “rivali” di questo Gangi: Igea e Acquedolci hanno già staccato i madoniti di 10 punti quando siamo appena arrivati a metà del girone di andata. Un’ esito diverso da una convincente vittoria imporrebbe alla dirigenza un serio esame di coscienza, con due interrogativi che esigono una risposta “chi siamo e cosa vogliamo fare”.