Non è tardata ad arrivare la replica di Vincenzo Lapunzina, dopo l’accusa del sindaco dell’Unione dei comuni delle Madonie, Pietro Macaluso (leggi questo articolo). “Il Comitato promotore per l’Istituzione delle Zone Franche Montane non è un Ente preposto né al riconoscimento né all’approvazione di strumenti o strategie di sviluppo, bensì è un soggetto che nasce ed opera con un unico e solo obiettivo: far creare in tutta la Sicilia le Zone Franche Montane. Non ha altre finalità”, dice Vincenzo Lapunzina, Coordinatore Regionale del Comitato Promotore delle Zfm.
“Le Zfm – prosegue Lapunzina – sono uno strumento che servirà a tutte le zone montane della Sicilia, non sono soltanto ad uso esclusivo delle Madonie. Tra l’altro le Zfm sono state inserite nella Snai, dopo che il Comitato Promotore lo ha esplicitamente richiesto al Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica, con una delegazione inviata a Roma. Altrettanto importante è sottolineare che lo stesso Comitato non ha mai intrapreso alcuna azione contro nessun soggetto e contro nessun Ente. In particolare, il sottoscritto, nella veste di coordinatore del Comitato non ha mai effettuato denunce di alcun tipo, contro nessuno. Le indagini degli inquirenti e di alcuni Uffici strategici della Regione Siciliana, alle quali, inopportunamente, si fa riferimento nella missiva divulgata alla stampa da Macaluso, non hanno nulla a che vedere con il Comitato delle Zfm”.
Lapunzina poi prosegue: “Sui fatti che ho denunciato in passato, da editore di Madonie Notizie, non entro nel merito, poiché, da quanto mi risulta, le indagini condotte dalla Procura e dalla burocrazia regionale non si sono ancora concluse. Ripongo piena fiducia nell’attività della Magistratura e degli Uffici, che sapranno far luce sulle circostanze esposte, tutelando i cittadini da condotte illecite”.