Cronaca

A 40 anni dall’omicidio, il borgo Madonita ricorda il giudice Terranova

Per i 40 anni dall’omicidio del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, l’amministrazione comunale di Petralia Soprana, paese natale del magistrato e i familiari del giudice hanno voluto dare rilievo particolare alla ricorrenza con una giornata di eventi per mettere in risalto i valori umani e professionali del magistrato. Mercoledì 25 settembre alle ore 10 davanti all’Istituto comprensivo di Petralia Sottana, in piazza tenente Nino Tedesco, le manifestazione avranno inizio con la deposizione di una corona davanti al cippo dedicato al magistrato. Seguirà un incontro con gli studenti del liceo di Scienze umane Pietro Domina, in cui due dei nipoti di Cesare Terranova presenteranno un concorso destinato agli alunni sulla figura del giudice. Nel pomeriggio, alle ore 16, a palazzo Pucci, sede del parco delle Madonie, verrà inaugurata la mostra fotografica e documentale, con un video realizzato per l’occasione, su Cesare Terranova.

Seguirà una conversazione a più voci per ricordare l’opera e la figura di Terranova e Mancuso. Interverranno: il sindaco di Petralia Sottana, Leonardo Neglia, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, senatore Nicola Morra, il presidente della commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno mafioso dell’Ars Claudio Fava, il procuratore della Repubblica del Tribunale di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, l’ex procuratore aggiunto del Tribunale di Palermo Leonardo Agueci, l’ex presidente del Tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, il magistrato Roberto Tartaglia, consulente della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso, il dirigente dell’anticrimine della Questura di Palermo Giovanni Pampillonia, il presidente del centro studi Pio La Torre Vito Lo Monaco, il giornalista Franco Nicastro. Ricordi e testimonianze dei familiari di Terranova e di Mancuso. La manifestazione, organizzata, coordinata e promossa da Leonardo Agueci, si avvale della collaborazione di Luca Gulisano, docente e studioso della figura del giudice, e di Lavinia Caminiti, che si è occupata della raccolta di foto e documenti, anche inediti, e dell’allestimento della mostra.

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