I volti e i luoghi delle Madonie di un tempo negli scatti di Marcello Lo Mauro

Mirella Mascellino

Cronaca - Petralia Soprana

I volti e i luoghi delle Madonie di un tempo negli scatti di Marcello Lo Mauro
Alla galleria-casa-museo “Casapiena-microcentro”, di Pietro Librizziè in corso la mostra fotografica Contrasti e Accordi

30 Agosto 2019 - 09:25

Alla galleria-casa-museo “Casapiena-microcentro”, di Pietro Librizzi a Petralia Soprana, è in corso la mostra fotografica Contrasti e Accordi, di Marcello Lo Mauro, architetto e fotografo, di origine petralese, scomparso prematuramente nel maggio 2018. Una selezione di foto, in rigoroso bianco e nero, scattate e sviluppate dallo stesso Lo Mauro tra il 1975 e il 1981, tra le Petralie, i borghi e Bologna, luogo dove la famiglia Lo Mauro era emigrata e dove il fotografo è cresciuto e divenuto un affermato architetto. La mostra, inaugurata il 21 agosto, è stata curata da Giancarlo Lo Mauro, fratello di Marcello, con la precisa finalità di “riportare il compianto fratello a Petralia Soprana, almeno per un istante”.

Nelle foto si incrocia il passato e il presente delle Madonie, quel paesaggio intatto e incontaminato e mutato, di ieri e di oggi, i volti familiari e significativi dei luoghi, il mondo contadino e artigianale perduto, i luoghi sacri non più fruibili, l’architettura, i tempi di lotta, ma anche gli artisti tra la Sicilia e Bologna, insomma il genius loci, dove si torna a cercare e ritrovare le radici, tra contrasti e accordi, come raccontano le foto di Marcello Lo Mauro, occhio sensibile e leale, a giudicare dalle foto. Nel catalogo, si legge una bella introduzione alle foto selezionate per la mostra, firmata da Enzo Macaluso, che traccia un ricordo dell’uomo-fotografo e amico. Così scrive: “Le foto selezionate non costituiscono un romanzo o peggio ancora un romanzo sull’identità, non c’è sistematicità, sviluppo, quanto piuttosto un memoir una collezione di memorie, con valore documentaristico neutro che non invoglia i piagnistei nostalgici”.

Il luogo della mostra, Casapiena Micro Centro, di Pietro Librizzi, merita particolare attenzione, e per la giovane età dell’artista ideatore del centro, sorto a Petralia Soprana nel 2017, e per l’identità della struttura, casa museo e vacanze, allo stesso tempo. “Uno spazio che si è affermato come un punto di ricerca artistica, aperto a tutti, focalizzato sull’integrazione tra tradizione e sperimentazione del territorio, accogliendo ospiti nazionali e internazionali, nel campo delle arti – afferma Librizzi – La mostra, inoltre offre l’opportunità di incontro, ricordo e memoria della presenza dell’autore, tramite la completezza della fotografia di Lo Mauro, nata e arricchitasi durante i periodi a Petralia Soprana, durante le sue ricerche visive e formali nel territorio dei suoi natali”.

Così scrive Giancarlo Lo Mauro nella prefazione al catalogo della mostra: “Archiviando i suoi negativi ho visto in queste immagini la rappresentazione di chi come me, pur vivendo in un contesto urbano stimolante e coinvolgente, continua a mantenere quel cordone ombelicale che lega ai luoghi e alla cultura delle proprie origini. Con questa motivazione ho pensato di esporre parte dell’archivio in mio possesso, ritenendo che possa non solo essere di interesse per la ristretta cerchia di amici e conoscenti, ma un pezzo di memoria collettiva. Le foto da me scelte vanno dal ‘75 all’81. Le contraddizioni, le affinità, i contrasti e le continuità di quegli anni, a cui io mi sento particolarmente legato, mi sembra trovino in queste fotografie un’ampia documentazione. (…). Marcello, come me e come molti altri, ha potuto attingere a quegli ultimi bagliori senza attriti e contrapposizioni, diventando con la sua macchina fotografica un testimone garbato di quella cultura destinata comunque a un inevitabile cambiamento. Il 1981 si può considerare l’ultimo anno prima che iniziasse la sua avventura di architetto. Attività che ha poi monopolizzato le tematiche e le finalità delle sue fotografie, anche se la rappresentazione del paesaggio e dell’architettura erano già preponderanti. L’81 era anche, a mio parere, l’anno di nascita di quella globalizzazione che ha travolto le tradizioni locali e popolari e che tutt’oggi non riusciamo a comprendere e controllare. Ho lasciato che il percorso fotografico del catalogo procedesse in senso cronologico, senza tralasciare alcune foto che appartengono alla sfera più familiare, più ludica o di ricerca fotografica. Spero così di suscitare in chi le guarda l’emozione che ho provato io”.

La mostra può essere visitata tutti i giorni fino al 3 settembre, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20, in via san Giacomo 9. Per info: 0921 640265 oppure 3205396428.

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