Sono stati arrestati dalla polizia per i reati di rapina aggravata in concorso, due pregiudicati palermitani, Marino Antonio 47enne e Calcagno Domenico 38enne entrambi del quartiere “Brancaccio”, ritenuti responsabili di tre rapine a mano armata messe a segno, in concorso, ai danni di una banca e di un Ufficio postale di Termini Imerese. Il Marino è inoltre accusato di essere l’autore di un’altra rapina, perpetrata da solo, presso la stessa banca.
Gli arresti sono stati effettuati in esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, nei confronti dei due pregiudicati, a seguito degli esiti delle indagini compiute dagli agenti del Commissariato di Termini Imerese e con la collaborazione della Squadra Mobile di Palermo.
Quattro le rapine contestate ai rapinatori, di cui tre effettuate in concorso tra loro (due rapine presso la Banca Carige del 17 giugno e del 19 luglio ed una rapina ai danni dell’Ufficio Postale di Termini Imerese in data 2 luglio 2019), ed una a carico del solo Marino Antonio (rapina Banca Carige del 30 maggio 2019). Tutti i colpi sono stati perpetrati nell’arco di pochi mesi tra maggio e luglio 2019.
LE RAPINE
Il 30 maggio Marino tentava da solo una rapina ai danni della Banca Carige di Termini Imerese. In particolare il malvivente si avvicinava ad un dipendente dell’istituto di Credito intento ad aprire la porta dei locali e minacciandolo con un taglierino gli intimava di aprire i locali e di fornirgli i codici di accesso alle casseforti. L’impiegato fingendo di non riuscire ad aprire la porta guadagnava tempo facendo in modo che sopraggiungessero gli altri impiegati costringendo così l’uomo a fuggire.
Il 17 giugno 2019, intorno alle ore 12,40 due persone, a volto scoperto ed entrambi armati di taglierino, si introducevano all’interno della banca Carige e sotto minaccia sono riusciti ad impossessarsi di un bottino di circa 15.460 euro.
Il 2 luglio 2019, il colpo all’Ufficio Postale di Termini Imerese, mentre uno fungeva da palo l’altro armato di taglierino si introduceva nella parte interna delle postazioni e svuotava i cassetti.
Il successivo 19 luglio 2019, ricalcando le stesse modalità delle altre due rapine, un malvivente impugnando un taglierino, entrava all’interno della Banca Carige e costringeva il cassiere ad allontanarsi dalla sua postazione impossessandosi del denaro custodito, circa 5.000 euro, contemporaneamente entrava un secondo complice che impediva l’uscita dei clienti.
Durante le indagini gli agenti del Commissariato di Termini Imerese, hanno ascoltato le testimonianze degli impiegati e dei testimoni presenti durante le rapine, e acquisito le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati presso l’Istituto di Credito, l’Ufficio Postale e negli esercizi commerciali vicini ai luoghi teatro degli eventi. Ad incastrare i due rapinatori l’intensa attività di intercettazione telefonica che consentiva di raggiungere prove inconfutabili sulla colpevolezza dei due, che venivano riconosciuti senza ombra di dubbio dagli impiegati.