Il museo “Gaetano Messineo” apre le porte. Una giornata memorabile per il Borgo più Bello d’Italia che questa mattina ha inaugurato il museo civico etnoantropologico e del sale dedicato al compianto archeologo Gaetano Messineo. Nel giorno dedicato alla festa dei musei dal Ministero per i beni e le attività culturali, che si celebra ogni anno nel terzo fine settimana di maggio, Petralia Soprana festeggia il proprio spazio espositivo culturale aprendolo ai visitatori.
L’inaugurazione all’interno della manifestazione “Musei come Hub culturali e sociali. Programmi e prospettive nella Alte Madonie” che vede protagonisti i musei di Petralia Sottana e Gangi. Un evento nell’evento fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata da Pietro Macaluso e da Ernesto Messineo, fratello di Gaetano, che ha donato al nascente museo quasi tutti i reperti che oggi è possibile ammirare nelle stanze dell’ex carcere mandamentale sul quale si erge una parte del palazzo comunale.
“Il compito di un museo – ha spiegato Messineo – è quello di raccogliere, studiare e raccontare. Con questa raccolta mostriamo un passato non lontano legato alla civiltà contadina e ai feudi che ha caratterizzato il nostro territorio. Nella nostra mente c’è anche una ipotesi di museo diffuso nel territorio con sezioni dedicate alle attività produttive (vedi la miniera del salgemma), ai mestieri, alle tradizioni popolari, all’archeologia, agli opifici, ecc..”.
La manifestazione è stata anche l’occasione per presentare il progetto, già realizzato dai giovani del Malaspina di Palermo, “Ti racconto il museo di Petralia Soprana, i giovani incontrano l’archeologia” del quale ha parlato l’ex direttore del carcere Michelangelo Capitano e Dario Scarpati. All’inaugurazione sono intervenuti anche il parroco don Calogero Falcone e Michele Simili direttore della miniera Italkali sita nel comune di Petralia Soprana che ha sposato l’idea di allestire all’interno del museo una sezione dedicata all’estrazione del salgemma.
“L’apertura di questo museo – ha detto il sindaco Pietro Macaluso – è il frutto di una grande sinergia che ha visto all’opera amministratori comunali, cittadini, l’azienda Italkali e soprattutto Ernesto Messineo che ha fatto da traino. Oggi è una giornata importante per Petralia Soprana perché un altro tassello si aggiunge all’offerta turistica culturale del Borgo più bello d’Italia. I reperti esposti raccontano una pagina di storia del nostro paese non molto lontana ma ormai scomparsa. La visita al museo di Petralia Soprana diventa quindi una occasione per ricordare o per scoprire e comprendere le nostre tradizioni, gli usi, i costumi e il l modo di vivere del popolo siciliano”.