E’ andata oltre le migliori aspettative la quinta edizione della Sagra del Finocchietto Selvatico di Blufi, il lavoro e le tante energie profuse dalla Pro Loco, in sinergia con l’amministrazione comunale e le diverse associazioni locali, hanno premiato la piccola comunità madonita con un importante ritorno d’immagine.
Protagonista, ovviamente, il finocchietto selvatico. Una pianta spontanea dalla proprietà straordinarie sapientemente proposta in diverse gustosissime versioni, dall’antipasto (con le irresistibili polpettine ed il gustosissimo patè). File lunghissime, ma abilmente gestite, per assaggiare la pasta con salsiccia e sugo al finocchieto, mentre a poche decine di metri di distanza venivano distribuiti centinaia di panini con salsiccia, ovviamente al finocchietto. Da non perdere il dolce, delle straordinarie sfincette aromatizzate al finocchietto selvatico, così come l’ottimo amaro.
Delizie per il palato ma non solo. L’evento è stato curato nel dettaglio dalla Pro Loco che, oltre a portare a Blufi artisti del calibro di Riccardo Termini, reduce dal successo della corrida e Sasà Salvaggio che ha riempito fino all’inverosimile la piazza, ha anche trovato spazio per un dibattito su un tema pungente, quale l’Identità Madonita, moderato da Letizia Brucato, al quale hanno preso parte fra gli altri l’avvocato Giovanni Messina, titolare del Caseificio Bompietro, il project manager Rosario Genchi, il presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie e sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso, il deputato regionale Vincenzo Figuccia, L’imprenditrice Alda Barreca del noto caseificio di Geraci Siculo e Saro Lo Dico di Agroverdi.